TORREBRUNA
Taglio di alberi non autorizzato, sequestrato bosco di 13 ettari
In tre rischiano l'arresto fino a due anni e l'ammenda da 15mila a 51mila euro, i carabinieri di Atessa e Fara Filiorum Petri fermano il cantiere
TORREBRUNA. I militari del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale (Nipaaf) e delle Stazioni carabinieri forestale di Atessa e Fara Filiorum Petri hanno sequestrato un'area di oltre 13 ettari di bosco oggetto di un cantiere forestale in assenza di idonea autorizzazione regionale. Tre le persone indagate, alle quali è stata contestata la violazione dell’art 181 del D.lgs 42/2004, lavori su beni paesaggistici in assenza di autorizzazione, che prevede l'arresto fino a due anni e l'ammenda da 15.493 a 51.645 euro.
Nell’ambito di una più ampia attività di controllo, condotta insieme ai tecnici della Regione Abruzzo, i carabinieri forestali hanno accertato il taglio di un bosco di conifere, precedentemente interessato da un impianto di arboricoltura da legno degradato ed abbandonato da anni. All’interno del bosco, impiantato negli anni settanta, si era insediata una vegetazione arbustiva ed arborea di latifoglie, a prevalenza di roverella e orniello che, unitamente ad ulteriori evidenze quali i mancati spalcamenti e la presenza di numerose piante secche, dimostrava l’abbandono delle tecniche colturali da oltre 15 anni.
Secondo i carabinieri, per quanto l’insediamento fosse di origine artificiale, l’area sottoposta a sequestro va comunque ricondotta alla definizione di bosco, ai sensi dell’art. 3 della legge regionale Abruzzo n. 3/2014, in quanto a seguito di rinaturalizzazione spontanea ultraquindicinale, ogni intervento selvicolturale necessita di autorizzazione da parte dell’ente regionale. È in corso di quantificazione l’ammontare delle sanzioni amministrative per le violazioni alla legge regionale Abruzzo n. 3/2014. Al fine di mitigare potenziali rischi di incendio boschivo per la presenza di consistente materiale seccaginoso (frascame) nelle aree interessate dal taglio, i militari operanti hanno richiesto l’intervento della stessa ditta boschiva che si è dimostrata collaborativa nel porre in essere gli opportuni accorgimenti.