Tasse comunali non pagate Ultimatum sulla lista
Secondo indiscrezioni nell’elenco ci sono anche consiglieri, dipendenti e familiari Aut aut delle minoranze: «I nomi entro trenta giorni sennò andiamo in Procura»
VASTO. Trenta giorni di tempo per consegnare l’elenco di chi non paga i tributi, scaduti i quali verrà attivata la commissione di vigilanza e, in caso di ulteriore rifiuto, la magistratura. Suona più o meno così l’ultimatum delle minoranze all’amministrazione comunale che, fino ad oggi, si è rifiutata di rendere note le posizioni debitorie trincerandosi dietro la privacy. Mentre si fanno sempre più insistenti le voci (mai smentite) circa il mancato pagamento delle tasse da parte di consiglieri comunali, dipendenti e familiari di assessori, sette esponenti della minoranza scrivono al sindaco Luciano Lapenna e alla segretaria comunale Rosa Piazza chiedendo di ricevere «copia di tutti gli atti relativi alle posizioni debitorie per tributi inevasi, contributi o obbligazioni di qualsiasi genere, con specificazione dei debitori, degli importi dovuti e degli anni di riferimento degli insoluti». I firmatari del documento sono Mario Della Porta, Davide D’Alessandro, Nicola Del Prete, Etelwardo Sigismondi, Antonio Monteodorisio, Massimo Desiati e Andrea Bischia.
«La richiesta deve essere evasa con sollecitudine per consentirci di valutare, nell’ambito delle rispettive competenze, la reale situazione creditoria del Comune», spiegano i consiglieri, che mettono subito le mani avanti: «Non può essere eccepito il rispetto della privacy, che attiene invece ad eventuali richieste di privati, poiché, oltre che il diritto, abbiamo anche il dovere di conoscere la situazione economica e patrimoniale del Comune e di concorrere alla sua gestione finanziaria. In caso di diniego», avvertono, «sarà in primo luogo investita della questione la commissione di vigilanza che, ai sensi dell’articolo 23 comma 8 del regolamento, ha facoltà di prendere visione e di ottenere copia di tutti gli atti dell’ente, anche di carattere riservato, al fine di ottenere quanto richiesto. L’ulteriore rifiuto renderà necessario il ricorso a tutte le autorità sovraordinate, per il ripristino della legalità amministrativa, nonché al titolare dell’azione penale per le sue valutazioni ai sensi degli articoli 323 e 328 del codice penale».
Il primo a chiedere la black list convinto che il Comune vanti crediti mai riscossi era stato Desiati, capogruppo di Progetto per Vasto, che di fronte al diniego opposto dall’ente - che si era appellato a motivi di riservatezza - aveva inviato un esposto al collegio dei revisori e alla Corte dei conti. Oggi la sua azione trova il sostegno di altri esponenti dell’opposizione. «L’elenco esiste e sappiamo anche in quale ufficio si trova», incalzano le minoranze, decise a fare luce su una vicenda che tiene banco in città.
Anna Bontempo
©RIPRODUZIONE RISERVATA