Teate servizi, protesta bis in cattedraleSolidarietà agli operai esclusi dal lavoro

La società del Comune a marzo riprende con la turnazione ma non richiama tutti i dipendenti

CHIETI. Cinque operai interinali della Teate servizi non prenderanno parte alla turnazione lavorativa che scatterà dal 1 marzo per altri dodici colleghi. Così decidono, di nuovo, di radunarsi in segno di protesta all'interno della cattedrale di San Giustino.

Il sindaco Umberto Di Primio li convoca d'urgenza e assicura l'impegno per risolvere il problema. Un'altra giornata campale per un manipolo di interinali della società Teate servizi, sul piede di guerra da mesi dopo che la società, controllata dal Comune, li ha messi alla porta.

Nelle scorse settimane è partito il braccio di ferro con l'amministrazione comunale. Alla fine si è deciso di ricorrere ad una turnazione. Dal 1 marzo, chi sta lavorando, uscirà dal servizio e lascerà spazio a coloro che finora sono stati a casa. Un turnover che si esaurirà a giugno.

Ma non verranno riassorbiti tutti e diciassette gli interinali attualmente in cassa integrazione. Una discriminazione che non è piaciuta agli operai: «Sono stati usati due pesi e due misure e nessuno ci ha spiegato perché non possiamo tornare al lavoro, per molti di noi la cassa integrazione scade tra un mese». Replica Marco D'Ingiullo, assessore alle Società partecipate: «Stiamo facendo il massimo con le risorse a disposizione fermo restando la difficile situazione debitoria in cui versa la Teate servizi per colpe di certo non nostre».

Silvio Di Primio, dell'Unione sindacale di base (Usb), non è d'accordo: «I cinque operai non sono stati reinseriti con motivazioni pretestuose». Poi è arrivata la mediazione del sindaco che ha garantito di farsi da tramite per smussare le resistenze della Teate servizi.

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