Telescopio inserito in un occhio «Così si può recuperare la vista» 

Impiantata dall’équipe del prof Rodolfo Mastropasqua una lente in pazienti con maculopatia avanzata «Interventi riusciti, i pazienti saranno sottoposti a riabilitazione visiva, una svolta per la loro vita»

CHIETI. In Abruzzo arriva il primo telescopio intraoculare per il recupero della vista nella maculopatia grave. La prima lente telescopica intraoculare è stata già impiantata al policlinico Santissima Annunziata nell’occhio di un paziente che, altrimenti, era destinato alla cecità.
Il sistema di nuovissima generazione di questo tipo di impianto si chiama Smaller-Incision New-Generation Implantable Miniature Telescope. L’équipe guidata da Rodolfo Mastropasqua, docente ordinario dell’Università d’Annunzio e direttore del Centro retina e maculopatie e riabilitazione visiva chirurgica del Santissima Annunziata, ha effettuato tre interventi in pazienti con grave maculopatia secca, forma più diffusa di ipovisione e cecità al mondo.
CHIRURIGIA AL LASERRodolfo Mastropasqua, 37 anni, figlio del noto oculista Leonardo Mastropasqua, è diventato a dicembre scorso responsabile al Santissima Annunziata del programma di “Innovazioni tecnologiche nella riabilitazione visiva chirurgica”, nell'ambito del dipartimento chirurgico. «Gli interventi effettuati con il Femtolaser», dice il giovane docente universitario laureato alla d’Annunzio e formatosi poi a Londra, «un bisturi luce robotizzato, hanno avuto pieno successo», dichiara il docente universitario, appena rientrato in Italia dopo aver lavorato per molti anni al Moorfields Eye Hospital di Londra. Questi risultati non sarebbero ottenibili senza la collaborazione di un equipe altamente qualificata composta da oculisti, ortottisti, riabilitatori visivi ed infermieri.
INTERVENTO CAMBIA-VITALa lente telescopica viene inserita al posto del cristallino, in anestesia locale. «Questi pazienti», sottolinea il professore, «saranno sottoposti a riabilitazione visiva, nel nostro Centro nazionale di ipovisione e riabilitazione visiva, per insegnargli a sfruttare al massimo la nuova lente telescopica inserita per migliorare la loro visione centrale e aiutarli nella quotidianità, per cercare di consentire un’autonomia nei movimenti e nella visione per vicino. Potrebbe costituire una possibilità di svolta nella qualità di vita e vista di questi pazienti».
LA MALATTIALa maculopatia è una malattia che colpisce la zona centrale della retina: i pazienti affetti da questa malattia hanno una macchia nera al centro del loro campo visivo e sono fortemente limitati nello svolgere le loro basilari attività quotidiane. Per loro è difficile anche leggere, guardare il computer o il telefonino. È una malattia sociale perché può comparire già dopo i 50-55 anni e colpisce il 2% della popolazione. Più di un milione di persone in Italia ne è affetta, con una incidenza di circa 70mila nuovi casi ogni anno. La forma più frequente è la maculopatia legata alla età: aumenta infatti con il crescere dell’età e dopo i 70 anni colpisce il 12% della popolazione. Esiste anche una maculopatia legata alla miopia elevata: i primi sintomi sono caratterizzi da una visione distorta delle immagini, poi con il progredire della malattia, c’è un peggioramento progressivo fino alla scomparsa della visione centrale. Questa grave malattia, nel 20% dei casi è dovuta alla presenza di piccoli vasi, che nella macula sana non devono esserci, si definisce umida, e si può curare con le punture intraoculari (anti Vegf) che distruggono i neovasi. Tuttavia, nel 80% dei pazienti la forma è secca, cioè la retina si atrofizza e non esiste alcuna terapia. Questi pazienti hanno ora la possibilità di poter migliorare la visione da vicino grazie al telescopio intraoculare. Questo tipo di impianto, infatti, aumenta di 2.7 volte l’ingrandimento delle immagini.
©RIPRODUZIONE RISERVATA