Test per medicina, è polemica. L’Udu: “Irregolarità a Chieti”
L’unione degli universitari: «Denunce da Ancona e Firenze, ma abbiamo segnalazioni anche a Napoli, Roma, Salerno, Chieti, Pisa, Catanzaro e Padova. A breve via ai ricorsi»
CHIETI. «Gravi irregolarità ad Ancona e Firenze, ma segnalazioni anche per Napoli, Roma, Salerno, Pisa, Catanzaro, Padova e Chieti». È la denuncia dell’Udu, l’Unione degli universitari, all’indomani dei test per l’accesso alle facoltà di medicina. In Abruzzo i test si sono tenuti all’Aquila, a cui hanno partecipato più di mille ragazzi, e a Chieti, con 1.800 aspiranti ai corsi della D’Annunzio,
«All’alba del giorno dopo l’abolizione del bonus maturità, continuano ad arrivare al sindacato studentesco decine e decine di segnalazioni sulle prove d’ammissione», scrive Michele Orezzi, Coordinatore Nazionale dell’Udu. «Stiamo raccogliendo tutte le segnalazioni delle irregolarità durante i test e, dopo averle verificate e documentate, avvieremo i primi ricorsi. Le scorrettezze più grosse sono state registrate ad Ancona e Firenze ma abbiamo segnalazioni di irregolarità anche per i test di Napoli, Roma, Salerno, Chieti, Pisa, Catanzaro e Padova. Stiamo già provvedendo ad imbastire dei ricorsi collettivi per tutelare due errori macroscopici delle due università che secondo noi porteranno l'alterazione di tutte le classifiche, un prezzo pagato sulla pelle degli studenti».
Continua Orezzi: «è assurdo che nella maggior parte dei test, sia stato leso il criterio dell'anonimato facendo mettere agli studenti la carta d'identità sul banco, o addirittura facendo portare una targhetta con nome e cognome sulla maglietta: in quanto concorso pubblico, il test dovrebbe restare completamente anonimo senza possibilità di collegare in nessun istante il nome del candidato con il codice del compito. Lo denunciamo con forza perché è proprio in queste pieghe procedurali che si nascondono le scientifiche irregolarità che alterano i test. Ancora una volta l'ennesima dimostrazione che l'intera procedura non è lineare, tutto a discapito degli studenti, una vera ingiustizia».
«È paradossale - conclude Orezzi - che la decisione del Governo per l'abolizione del bonus di maturità arrivi così tardiva quando sono mesi che ripetiamo come l'unica soluzione per risolvere il problema di quel bonus iniquo fosse l'abolizione totale: solo dopo il nostro annuncio di un maxi ricorso contro il bonus il Governo ha fatto un passo indietro. Ma ora bisogna tutelare anche verrà penalizzato dal cambio di regole in corsa. È ormai palese a tutti che il numero chiuso non è giusto, non è sensato e non è più sostenibile. La verità è che finché si porranno sbarramenti e blocchi all'accesso all'università continueranno le ingiustizie e quindi continuerà la nostra azione di sindacato studentesco, dalle mobilitazioni ai ricorsi. L'unica possibile via è il definitivo superamento del numero chiuso».
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