Tognoni: «Tutta la verità sui conti del Negri Sud»

SANTA MARIA IMBARO. «C’è l'intenzione da parte del Negri Milano di mantenere il più possibile la ricerca in Abruzzo». Il direttore scientifico dell’istituto Mario Negri Sud, Gianni Tognoni, interviene per mettere i puntini sulle i sull’avvio del procedimento di commissariamento della Fondazione Negri Sud da parte del prefetto di Chieti.

«Il Negri Sud non è un “carrozzone” della Regione», ribadisce Tognoni in una nota inviata al personale della struttura, «e non “costa” all’ente 8 milioni di euro, semmai ai suoi creditori, ai quali andrebbe riservato un po’ di rispetto. Come tante volte affermato e documentato, il nostro istituto ha ricevuto un supporto economico irrilevante a fronte della sua produzione scientifica e del suo valore culturale e sociale, tanto da essere proclamato fiore all’occhiello a livello locale ed europeo almeno una volta per ogni tornata elettorale con interessi di propaganda a costo zero e ad alto impatto. La situazione debitoria è attribuita a mal gestione», prosegue il direttore, «ma di questa cui non c’è traccia nei rapporti tecnici dei revisori e prescinde da quella creditoria, di cui invece fa parte la Regione, se non altro per i 400mila euro dichiarati stanziati per il 2014 e scomparsi nel nulla, nonostante infinite richieste».

Sui timori dei sindacati che il commissario liquidatore possa essere un dipendente del Negri, Tognoni ribadisce che «non si conosce il nome nè la funzione del futuro commissario», ma che invece il professor Silvio Garattini, presidente del Negri Milano, «ha affermato davanti al prefetto e ai fondatori che intende mantenere il più possibile le attività di ricerca in Abruzzo».

Nella nota Tognoni ammette che «non è stato possibile organizzare un incontro per informazioni e riflessioni comuni per impegni esterni di tipo contrattuale legati a criticità progettuali». (d.d.l.)

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