Torino di sangro, 80 chili di droga giunti dal mare

Scoperti dai carabinieri 27 pacchi di marijuana ammucchiati sull’arenile. I traffici di stupefacenti in mano agli scafisti. Il valore della droga è di oltre 100 mila euro.

VASTO. Ammucchiata sull’arenile fra la sabbia e la vegetazione marina. Più di ottanta chilogrammi di marijuana sono stati scoperti e recuperati dai carabinieri della stazione di Torino di Sangro. L’operazione è avvenuta all’alba. Il valore della droga è di oltre 100 mila euro. Tre le ipotesi: la prima è che sia stata abbandonata da qualcuno in fuga, la seconda che sia stata riportata in superficie dal vento che l’ha ripulita dalla rena, la terza che qualcuno non si sia presentato all’appuntamento per recuperare lo stupefacente o sia arrivato dopo i carabinieri. In ogni caso la droga è arrivata dal mare. Un metodo di trasporto diffuso lungo le coste pugliesi e che fa il suo esordio in Abruzzo. Sono in corso le indagini dei carabinieri di Torino di Sangro e della compagnia di Ortona per fare luce sulla vicenda. La droga è stata recuperata dai militari della caserma sangrina e portata a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il ritrovamento. L’operazione è avvenuta all’alba. I carabinieri, impegnati in un servizio di prevenzione, stavano perlustrando il litorale. All’altezza della spiaggia delle Morge, sulla Costa dei Trabocchi, hanno notato una insolita catasta di pacchetti di cellophan ammucchiati sulla battigia. I carabinieri hanno pensato si trattasse di immondizia. Sono scesi dall’auto e si sono avvicinati. A questo punto la sorpresa: i pacchetti non contenevano pattume, ma marijuana. In totale i militari hanno recuperato 27 pacchi di marijuana del peso di circa 4 chili l’uno. Il valore di mercato di aggira sui 100 mila euro.

Le indagini. Per prima cosa i carabinieri hanno perlustrato la zona alla ricerca di qualcuno nascosto fra le dune o la vegetazione. La spiaggia, però, era deserta. Lo spacciatore deve aver raggiunto Le Morge con un mezzo capiente. È da escludere un furgone o un camioncino. I carabinieri in servizio sulla Statale e sul lungomare lo avrebbero notato. La droga è arrivata probabilmente dal mare a bordo di una imbarcazione o di un gommone. Gli scafisti hanno lasciato la partita di droga sulla sabbia non immaginando che la zona fosse sorvegliata dai carabinieri. L’arrivo della “gazzella” dell’Arma ha rovinato i piani e costretto i pusher a fuggire. I carabinieri hanno avvisato l’autorità giudiziaria. Le indagini stanno cercando di scoprire non solo la provenienza della droga, ma anche la destinazione. Gli investigatori stanno verificando se lungo il litorale, al momento dello sbarco degli scafisti, fosse accesa qualche telecamera della vidoesorveglianza. Se così fosse gli obiettivi potrebbero aver catturato le immagini degli spacciatori.

Le nuove vie della droga. Nel Chietino è la prima volta che la droga arriva dal mare. Le staffette della droga, che con ogni probabilità giungono dall’Albania o dalla Croazia, dopo gli importati sequestri compiuti all’uscita dei caselli autostradali e sulle strade del Vastese e del Sangro hanno deciso di portare la “merce” direttamente via mare. Per farlo hanno rispolverato uno dei metodi più diffusi fino agli anni 90 per il contrabbando di sigarette: il trasporto sui gommoni e il deposito sul demanio. Un metodo per la verità già diffuso in Puglia, ma anche in Veneto. Evidentemente non hanno avuto il tempo di nascondere bene la partita di droga. Lo stratagemma è stato scoperto. Sulla costa a questo punto saranno istituiti controlli antidroga.

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