rocca san giovanni
Torna balneabile il mare dopo l’allarme alga tossica
ROCCA SAN GIOVANNI. È stato revocato il divieto di balneazione lungo tutta la costa di Rocca San Giovanni. Un nuovo controllo dell’Arta (Agenzia regionale per la tutela ambiente) ha accertato nei...
ROCCA SAN GIOVANNI. È stato revocato il divieto di balneazione lungo tutta la costa di Rocca San Giovanni. Un nuovo controllo dell’Arta (Agenzia regionale per la tutela ambiente) ha accertato nei giorni scorsi che la presenza dell’alga tossica Ostreopsis ovata si è notevolmente ridotta e che non sussiste più alcun pericolo per la salute umana.
L’ordinanza di divieto di balneazione era stata emessa lo scorso 6 settembre in seguito a numerose segnalazioni di intossicazioni ambientali. Decine di bagnanti avevano accusato, dopo alcune ore trascorse nella spiaggia della Foce a Rocca San Giovanni, forti dolori alla trachea, difficoltà respiratorie, nausea e febbre. In dieci erano anche andati al Pronto soccorso dell’ospedale Renzetti di Lanciano e la Asl aveva allertato, per la corrispondenza e la frequenza dei sintomi riscontrati, anche il reparto Nas dei carabinieri.
Solo con una più accurata analisi dell’Arta, che in un primo tempo aveva escluso ogni tipo di correlazione tra l’acqua del mare e le intossicazioni, si è potuto stabilire che la causa dei malori era da attribuire a un’alga tossica di origine tropicale. Si è trattato, secondo l’analisi della ricercatrice del Mario Negri Sus, Cristina Ingarao, del primo fenomeno di bio-intossicazione mai avvenuto in Abruzzo. La presenza dell’Ostreopsis ovata, trascinata nelle nostre acque dalle chiglie delle grosse navi da crociera, viene monitorata dal 2006 dal Negri Sud. Si tratta di un’alga che predilige acque molto calde, dai 26 ai 28 gradi, e ha il periodo di massima infiorescenza verso la fine del mese di agosto. L’alga produce aerosol tossico ed è nociva sia in acqua che in aria. Può provocare ferite cutanee, faringiti, dolori alla trachea, febbre. È probabile inoltre che si manifesti ipossia e/o anossia dei fondi e, ancora più seriamente, morie di invertebrati bentonici come molluschi.
«Il fenomeno è di origine naturale», ribadisce il sindaco di Rocca, Gianni Di Rito, «le nostre acque sono pulite». (d.d.l.)
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