Torricella: Bonifica sud, sana la mia gestione

L’ex presidente del Consorzio chiede chiarezza sull’ente con debiti saliti in tre anni da 3 a 14 milioni

VASTO. «Ho sempre avuto e ho piena fiducia nella magistratura ordinaria e contabile e accolgo serenamente l'intervento della Commissione di vigilanza della Regione cui l’ex amministrazione tutta chiede di essere ascoltata affinchè si faccia chiarezza».

Ha esordito così Giuseppe Torricella, vicepresidente provinciale Cia che ha tenuto le redini del Consorzio di bonifica Sud dal 2005 al 2010. Finito sulla graticola insieme all’attuale presidente del Consorzio, Fabrizio Marchetti, per i conti in rosso e chiamato in causa dal presidente del collegio dei revisori, Raffaele Felice, che ha rivelato un deficit di 23 milioni di euro, Torricella ha snocciolato i dati della sua gestione, affiancato da Domenico Melchiorre, Raffaello Marino e Mauro Mucci, componenti della ex giunta.

«Il deficit finanziario non ammonta a 23 milioni di euro bensì a 14 milioni, come dimostra anche la presa di posizione degli altri due sindaci revisori che si sono dissociati dalle dichiarazioni di Felice», precisa Torricella, «non si spiega come quest’ultimo, attuale presidente del collegio dei revisori dei conti, che chiama in causa la precedente gestione, possa aver approvato i bilanci consuntivi dal 2005 al 2010, cioè negli anni in cui ero io a presiedere il Consorzio di bonifica. Al passaggio delle consegne tra la vecchia e la nuova amministrazione, infatti, veniva certificato un deficit di 3 milioni e seicento mila euro, dovuti allo smaltimento dell’amianto e delle acque reflue dei frantoi, di cui era a conoscenza l’attuale giunta regionale come dimostra una lettera del 2009. A distanza di tre anni e 3 mesi il deficit documentato è salito a circa 14 milioni. Nella precedente gestione, inoltre, i bilanci venivano sempre approvati nei termini di legge, mentre, proprio nell’attuale amministrazione, per la quale Felice ricopre il ruolo di presidente dell’organismo di controllo, i bilanci non sono stati approvati».

L’ex giunta del Consorzio, inoltre, precisa che in alcun modo la situazione che si è creata va ricondotta alle azioni delle associazioni di categoria Cia, Copagri e Coldiretti «che si sono dissociate di volta in volta dalle scelte sempre più scellerate dell’attuale amministrazione consortile la quale, oltretutto, ha sempre negato le loro incalzanti richieste di dialogo e confronto fino al punto di indurre alle dimissioni, 20 mesi fa, il vicepresidente Pace, rappresentante della Cia».

Secondo Torricella «oggi, più che mai, è necessario fare chiarezza sull’operato di un presidente che continua ad amministrare senza maggioranza assumendo e dando incarichi professionali». (a.b.)

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