Toto rilancia, vuole una Chieti 2 su un’area di 55 ettari allo Scalo
Va oltre l’ex Zuccherificio perché ingloba anche l’ex Burgo, la Iac e una porzione della General Sider Una legge regionale per ora la blocca, ma una riunione del 12 luglio può dare il via all’operazione
CHIETI. Il futuro di Chieti, e non solo, passa per Carlo Toto e per una riunione che si terrà il 12 luglio all’aeroporto. L'imprenditore teatino delle grandi opere, delle autostrade e le complanari, punta a realizzare una “Chieti 2”: una città nella città. Naviga controcorrente investendo sullo Scalo e su un'area industriale ridotta a un cimitero di fabbriche. Toto inverte la forza centrifuga che allontana da Chieti interessi industriali, capitali, cervelli e terziario.
Lo fa ampliando il suo progetto Alitec, già noto, che insiste su 17 ettari dell'ex Zuccherificio di via Piaggio, portandolo ad una superficie di 55 ettari, 550mila metri quadrati, pari a novanta campi di calcio, che inglobano le zone confinanti dell'ex Burgo, di parte della General Sider, nella porzione dismessa, quindi dell’ex Iac e infine della zona non edificata del Parco Paglia che già arricchisce la triste a rattoppata via delle industrie morte con una rosa nel deserto: un hotel di prestigio che sarà meta, come lo è già stato, di squadre di serie A, tipo Juventus e Milan, che verranno a giocare contro il Pescara.
Ma affacciarsi oggi dall'hotel dei campioni vuol dire ammirare un panorama da Antologia di Spoon River. Proprio questa dev’essere la sfida di Toto che peraltro ha scelto l’unico lotto scalino dell’Asi destinato alla grande distribuzione commerciale. Chieti 2, progetto che parte dall’investimento Alitec di 300 milioni di euro ma è destinato a superare il miliardo, è stata svelato l'8 giugno scorso durante la prima conferenza di servizi tenuta nella sede dell’Asi (il Consorzio industriale Valpescara) all’aeroporto, al quale hanno partecipato Provincia e Comune di Chieti, ma la Regione ha dato forfait. Non è stata però un’assenza casuale. Il verdetto di quel primo incontro infatti è una fumata nera per il progetto futuristico del colosso dell’imprenditoria abruzzese che vuole spostare in via Piaggio il baricentro del terziario avanzato, residenziale e commerciale, dell'intera area metropolitana Chieti-Pescara.
Una fumata nera perché una legge regionale del 2008 vincola per 99 anni l'area dell’ex cartiera Burgo a destinazione industriale bloccando di fatto gli obiettivi residenziali e non produttivi della Toto Spa Costruzioni Generali titolare della Alitec e di quel progetto iniziale che prevedeva, su 17ettari dell'ex Zuccherificio, la realizzazione di un «polo multifunzionale di qualità, dedicato a funzioni commerciali, divertimento (Acqua Park Termale e Centro Benessere), comunicazione (auditorium), uffici e ricettive (un business hotel) ma anche un centro commerciale e un parco verde attrezzato.
«L’obiettivo», spiegava tempo fa la società, «è la realizzazione di un luogo a forte identità e capacità di aggregazione per Chieti Scalo, che valorizzi l’immagine e il fascino degli edifici dell’ex Zuccherificio, esempio di archeologia industriale che verranno recuperati nei fabbricati principali».
Ma Toto va oltre. Amplia a 55 ettari la portata del suo piano, presentato nella prima conferenza di servizi ma ostacolato, più che da preconcetti politici, da una legge regionale che, visti i tempi post industriali, non ha più motivo di esistere. Così pare che negli ultimi giorni ci siano stati contatti con il vicepresidente della giunta D'Alfonso con delega alle industrie, Giovanni Lolli, per tentare, con una nuova legge, di rimuovere l'ostacolo che blocca in partenza Chieti 2. E pare che ci sia la possibilità di farlo. Lo scopriremo tra poco: il 12 luglio, all’Asi, c’è la seconda conferenza dei servizi.