Travolta dall’auto Chiesa gremita per l’ultimo saluto
Gli amici: «Maria Grazia era sensibile al tema dell’ambiente La sua vita è stata un esempio per noi, ci mancherà»
LANCIANO. Rose, calle e anthurium bianchi. Fiori delicati come lei. Un fiore strappato alla vita troppo presto, quando stava appena sbocciando. Un fiore speciale,soprattutto per i genitori e i tanti amici che ieri hanno salutato per l’ultima volta Maria Grazia Di Giambattista, 34 anni, lancianese, travolta e uccisa da un’auto mercoledì sera, sulla strada Pedemontana nel territorio di Mozzagrogna, comune in cui abitava da sola da alcuni mesi.
«Era eccezionale, aveva uno sguardo dolce, era sensibile a tante tematiche», dicono affranti e con gli occhi gonfi di lacrime alcuni amici davanti alla chiesa di Sant’Antonio dove si è svolto il funerale, «amava la terra, la natura, per questo aveva scelto di abitare in campagna. Aveva un profondo senso della giustizia sociale, si era interessata ai temi ambientali e sociali, come ad esempio la vicenda dell’elettrodotto. Ci mancherà, tanto».
Un addio straziante, soprattutto per i genitori, Salvatore e Maria Cristina, distrutti dal dolore immenso quale è la perdita di una figlia, dell’unica figlia. Genitori che aspettano ora di capire cosa sia successo quel mercoledì sera. Perché Maria Grazia, che stava tornado a casa a piedi come era solita fare visto che amava passeggiare, è stata travolta da una Fiat Marea e catapultata per una decina di metri lungo la strada, finendo tra la carreggiata e un vigneto. Una morte fulminea, come precisato dall’autopsia svolta venerdì, per i politraumi e le emorragie interne riportate, e su cui cercherà di far luce la Procura che ha indagato per omicidio colposo il conducente dell’auto. L’auto, che ha riportato ammaccature sulla carrozzeria e la rottura del parabrezza sul lato guidatore, è sotto sequestro. (t.d.r.)
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