Due immagini di Antonio Tamburrino, il tecnico informatico trovato morto in casa a 39 anni

Trovato morto dentro casa a 39 anni 

Antonio Tamburrino era un appassionato di palestra: fatale un malore improvviso, lascia una figlia

SAN MARTINO SULLA MARRUCINA. Lo hanno trovato morto sul letto. Antonio Tamburrino, 39 anni, tecnico informatico con la passione del fitness, è stato ucciso da un malore improvviso: lascia una figlia adolescente. La tragedia è avvenuta ieri, lunedì 25 maggio, a San Martino sulla Marrucina, in una casa in campagna di contrada Magrellino. Un intero paese è sconvolto: Antonio, originario della Colombia, praticava sport assiduamente e, come racconta chi lo conosceva bene, non aveva mai avuto problemi di salute. Le fotografie pubblicate su Facebook testimoniano il suo amore per la palestra: in alcune immagini è immortalato mentre fa i pesi sulla panca. Gli amici lo chiamavano Batman proprio per il suo fisico atletico. A non dargli scampo è stato probabilmente un infarto.
L’allarme è scattato dopo le 13.30. Ad insospettirsi per primi sono stati i colleghi della ditta di servizi informatici Mizar Solutions: in mattinata Tamburrino non si era presentato a un appuntamento di lavoro in una scuola di Lanciano e non rispondeva neppure alle telefonate. Un comportamento anomalo, perché Antonio avvisava anche quando tardava solo di dieci minuti. Così, intorno ad ora di pranzo, uno dei due titolari dell’azienda, sempre più preoccupato per quell’insolito silenzio, ha deciso di raggiungerlo a casa. Il 39enne non ha risposto al citofono. A quel punto, temendo il peggio, il suo capo è entrato nell’abitazione attraverso una porta-finestra che dà sulla cucina: seguendo il rumore di un telefonino che vibrava, ha raggiunto la stanza da letto. Antonio, che indossava una tuta, era allungato a pancia in giù. Sembrava che dormisse, ma ormai era troppo tardi. Gli operatori del 118, giunti in ambulanza da Guardiagrele, hanno potuto solo constatare il decesso. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri di Casacanditella e Guardiagrele. Sul corpo nessun segno di violenza e, all’interno dell’abitazione, nulla che potesse fare ipotizzare qualcosa di diverso da un decesso per cause naturali. Un dolore indicibile per la figlia Samanta di 15 anni, il papà Michele e la mamma Maria. Il sostituto procuratore Giuseppe Falasca non ha ritenuto necessaria l’autopsia: la salma è stata riconsegnata alla famiglia.
«Siamo sotto choc», dice il sindaco Luciano Giammarino, «in paese conoscevamo tutti Antonio: l’ultimo volta lo avevo incontrato sabato, al bar. Era un uomo generoso, che sapeva stare in compagnia e aveva la battuta sempre pronta. Quando nelle nostre scuole avevamo un guasto al telefono o alla linea internet, lui era sempre disponibile a intervenire gratuitamente per risolvere il problema». I funerali sono stati celebrati questo pomeriggio, in piazza Monumento, accanto al Comune. Una decisione presa nel rispetto delle norme per contenere il rischio di contagio da coronavirus.

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