EDILIZIA
Truffa del Superbonus nel Chietino, nei guai "general contractor" campano
Accedeva ai cassetti fiscali dei contribuenti per certificare ed attribuirsi crediti d'imposta inesistenti. Il meccanismo è stato scoperto dalla guardia di finanza, che sta monitorando in provincia oltre 400 cantieri
CHIETI. Il meccanismo fraudolento congegnato da un "general contractor" campano nel Chietino, è emerso nel corso dell’attività di prevenzione del Comando provinciale della guardia di finanza nel settore dei bonus edilizi (Decreto Rilancio), che ha permesso complessivamente di monitorare oltre 400 cantieri, per i quali sono stati richiesti crediti d’imposta per oltre 30 milioni di euro.
Il manager-intermediario, secondo quanto riferito dalle Fiamme Gialle, "utilizzando i dati fiscali di un ignaro contribuente (mediante “alchimie” informatiche e pretestuosi preventivi e studi di fattibilità) ha avuto accesso al cassetto fiscale del potenziale beneficiario al fine di certificare crediti inesistenti; va da sé che il contratto non è mai stato perfezionato e né tantomeno avviato il cantiere". Il responsabile è stato segnalato alla Procura.
Parallelamente, in considerazione del fatto che la vigilanza sulla correttezza delle procedure in materia di “superbonus edilizi” è stata affidata in via preminente alla Finanza ed all’Agenzia delle Entrate, le Fiamme gialle teatine hanno avviato un percorso di collaborazione con la locale Direzione Provinciale con l’obiettivo di intercettare, ab origine, e bloccare, di conseguenza, i crediti inesistenti attraverso sopralluoghi sui cantieri volti a riscontrare l’effettiva esecutività dei lavori. Nei confronti degli oltre 400 cantieri controllati, in quanto riconducibili ai bonus richiesti, sono emerse anomalie che, seppur non immediatamente espressive di fenomeni fraudolenti sono al vaglio specifici approfondimenti in corso di definizione da parte dei finanzieri.