Truffa l’Inps per tre anni e incassa 30 mila euro
Patteggiati 12 mesi per gli assegni del padre morto e della madre all’estero L’avvocato difensore: «L’ente ha già recuperato parte della somma»
LANCIANO. Avrebbe riscosso ogni mese, per due anni e mezzo, l’assegno sociale che percepivano dall’Inps i suoi genitori. In tutto circa 30 mila euro. Cosa c’è di strano? Che quei soldi Silvana Alicia Osti, 51 anni, residente a Lanciano, proprio non poteva riscuoterli visto che il padre era morto e la madre si era trasferita all’estero.
Una truffa, quella messa in piedi dalla donna ai danni dell’Inps, che le è costata una condanna, frutto di patteggiamento dinanzi al giudice Flavia Grilli, a un anno di reclusione e 600 euro di multa. Secondo l’accusa la Osti «con artifizi e raggiri avrebbe taciuto all’Inps il decesso del padre e il trasferimento all’estero della madre, entrambi beneficiari di assegno sociale, inducendo all’errore l’ente pubblico».
La donna avrebbe incassato 14.853 euro dagli assegni della madre: soldi presi indebitamente dal 1° settembre 2008 al 31 luglio 2011. E 15.218 euro dagli assegni del padre: soldi riscossi dal 1° ottobre 2008 al 31 luglio 2011 mentre il padre era morto il 23 settembre 2008. In due anni e 9 mesi avrebbe riscosso circa 30 mila euro.
Ad accorgersi della truffa è stato l’ente stesso nel corso di uno dei controlli per verificare l’idoneità della coppia nel ricevere gli emolumenti.
«In realtà la signora non ha intascato tutti i soldi», precisa l’avvocato della Osti, Filippo D’Aloisio, «ha effettivamente prelevato gli assegni della madre ma per inviarli alla signora che si era trasferita in Argentina ignorando che uno dei requisiti affinchè l’assegno possa essere concesso era risiedere stabilmente in Italia. Per quanto riguarda i soldi del padre ha incassato solo due assegni. L’Inps accreditava i soldi su un conto corrente bancario che la Osti ha lasciato aperto, sbagliando. L’ente ha già recuperato parte della somma». (t.d.r.)
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