Un patto di solidarietà contro la crisi
Proposta unitaria di un pacchetto di misure per l’occupazione e lo sviluppo.
LANCIANO. Un “patto di solidarietà” fra enti e parti sociali per fronteggiare l’emergenza e cercarne vie d’uscita. Di questo si discuterà nel consiglio provinciare straordinario sulla crisi in Val Di Sangro che si tiene questa mattina nel teatro comunale di Atessa.
L’iniziativa, alla quale sono stati invitati anche il presidente della Regione Gianni Chiodi e i parlamentari che fanno riferimento al territorio, arriva probabilmente con qualche mese di ritardo sulle attese dei lavoratori e delle stesse aziende.
Durante le ultime due campagne elettorali, lo scorso dicembre e nella primavera passata, non sono certo state risparmiate promesse dal fronte politico. Ma i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali a oggi non hanno da registrare significative e mirate iniziative per contenere se non fermare la crisi, oltre naturalmente alle misure convenzionali (Cig ordinaria e straordinaria, mobilità, ecc.). Nel frattempo saranno pure arrivati segnali di inversione di tendenza a livello macroeconomico ma la situazione in Val Di Sangro purtroppo è addirittura peggiorata.
Le ore di Cig aumentano ancora, migliaia di famiglie hanno i redditi decurtati. E le prospettive restano buie, perché considerando i settori produttivi interessati (vericoli commerciali e moto innanzitutto) e la tendenza a ristrutturare o delocalizzare, forte in molte aziende, la Val Di Sangro pare una delle aree industriali destinate a soffrire più a lungo.
E proprio di contrastare queste tendenze, oltre che di iniziative di rilancio del ciclo economico, oggi si discute ad Atessa in quella che rappresenta comunque una prima risposta concreta della politica alle sollecitazioni del territorio in tutte le sue componenti, sociali, economiche e amministrative.
Per una volta, almeno così pare, la politica potrebbe parlare con una sola voce o quasi. All’appuntamento si è infatti arrivati magari tardi ma con propositi unitari. Il Pd, ora opposizione, ha proposto nei mesi scorsi il confronto diretto con le forze sociali del comprensorio per analizzare la crisi in tutti i suoi aspetti, economici e sociali, e soprattutto individuare risposte credibili e condivise. Il centrodestra, intanto investito del compito di amministrare la Provincia, ha accettato la sfida e porterà in aula un documento piuttosto articolato, che sarà illustrato dal presidente della commissione per lo sviluppo Federico Fioriti (Udc), sul quale ha già coinvolto i gruppi di minoranza.
Qualche riserva potrebbe arrivare dall’Idv, che vorrà sottolineare con maggiore enfasi la necessità di chiamare in causa, oltre alla Regione, lo stesso governo. La Val di Sangro rappresenta comunque un’area industriale fra le più importanti a livello nazionale.
L’iniziativa, alla quale sono stati invitati anche il presidente della Regione Gianni Chiodi e i parlamentari che fanno riferimento al territorio, arriva probabilmente con qualche mese di ritardo sulle attese dei lavoratori e delle stesse aziende.
Durante le ultime due campagne elettorali, lo scorso dicembre e nella primavera passata, non sono certo state risparmiate promesse dal fronte politico. Ma i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali a oggi non hanno da registrare significative e mirate iniziative per contenere se non fermare la crisi, oltre naturalmente alle misure convenzionali (Cig ordinaria e straordinaria, mobilità, ecc.). Nel frattempo saranno pure arrivati segnali di inversione di tendenza a livello macroeconomico ma la situazione in Val Di Sangro purtroppo è addirittura peggiorata.
Le ore di Cig aumentano ancora, migliaia di famiglie hanno i redditi decurtati. E le prospettive restano buie, perché considerando i settori produttivi interessati (vericoli commerciali e moto innanzitutto) e la tendenza a ristrutturare o delocalizzare, forte in molte aziende, la Val Di Sangro pare una delle aree industriali destinate a soffrire più a lungo.
E proprio di contrastare queste tendenze, oltre che di iniziative di rilancio del ciclo economico, oggi si discute ad Atessa in quella che rappresenta comunque una prima risposta concreta della politica alle sollecitazioni del territorio in tutte le sue componenti, sociali, economiche e amministrative.
Per una volta, almeno così pare, la politica potrebbe parlare con una sola voce o quasi. All’appuntamento si è infatti arrivati magari tardi ma con propositi unitari. Il Pd, ora opposizione, ha proposto nei mesi scorsi il confronto diretto con le forze sociali del comprensorio per analizzare la crisi in tutti i suoi aspetti, economici e sociali, e soprattutto individuare risposte credibili e condivise. Il centrodestra, intanto investito del compito di amministrare la Provincia, ha accettato la sfida e porterà in aula un documento piuttosto articolato, che sarà illustrato dal presidente della commissione per lo sviluppo Federico Fioriti (Udc), sul quale ha già coinvolto i gruppi di minoranza.
Qualche riserva potrebbe arrivare dall’Idv, che vorrà sottolineare con maggiore enfasi la necessità di chiamare in causa, oltre alla Regione, lo stesso governo. La Val di Sangro rappresenta comunque un’area industriale fra le più importanti a livello nazionale.