Un sondaggio per i candidati

Ricci e l’insidia delle primarie. Incertezza su Di Primio

CHIETI. Sondaggio per scegliere i candidati sindaco. Si profila il ricorso all’indagine demoscopica e politica per il centrosinistra e il centrodestra. E mentre per lo schieramento di maggioranza c’è l’alternativa delle primarie, per il Pdl (soprattutto versante Forza Italia, che ama questo strumento) il sondaggio sarebbe l’unica scelta.

Le candidature del sindaco, il medico Francesco Ricci, e dell’ormai “storico” antagonista, l’avvocato Umberto Di Primio, sono per ora virtuali, per quanto molto accreditate e giudicate perfino scontate per ruolo, storie personali e politiche, ma anche soggette a perplessità sulla riuscita dell’operazione. La candidatura di Di Primio è stata troppo strombazzata, con l’implicito avallo dei vertici di An-Pdl, per non essere soggetta ai risentimenti. Una poco diplomatica fuga in avanti. Una parte del centrodestra, non solo di ispirazione forzista che almeno per ora informalmente ricorre al nome del deputato-candidato Daniele Toto per non farsi spiazzare, non ama l’avvocato. E i vertici dell’ex An non hanno un grande peso specifico politico per imporre la candidatura tout court alla coalizione. Inoltre la recente assemblea organizzativa del Pdl-An ha quasi ufficializzato la nomination di Di Primio per inizio novembre, ma la decisione è slittata, e non pare un caso, ai primi di dicembre. Insomma, l’avvocato resta favorito, ma...

Per il sindaco il discorso è un po’ più complicato. Ricci ha detto al Centro (edizione di ieri) che è pronto alla ricandidatura alla testa di una coalizione forte, allargata ad altri contributi oltre a quelli tradizionali del centrosinistra teatino. L’ex esponente della Margherita pensa intanto alla “cosa” politica che l’amico Francesco Rutelli intende realizzare dopo l’uscita dal Pd, una testa di ponte che potrebbe risultare decisiva come anello mancante della genetica parlamentare capace di saldare il centrosinistra al centro moderato, Udc inclusa. Ma ci sono anche altri raggruppamenti cittadini, oltre che le liste civiche di Bruno Di Paolo e Liberato Aceto, centristi ambiziosi che finora sono stati a guardare e che ambirebbero (non solo loro) a essere candidati sindaco. Di qui nasce il progetto primarie che il sindaco non rifiuterebbe, essendo un sostenitore dello strumento di democrazia diretta che non a caso 5 anni fa lo proiettò verso la poltrona più ambita di Palazzo d’Achille. Ma Di Paolo e Aceto e altri eventuali?

Prima di decidere, lo stato maggiore del Pd vuole affidarsi a un sondaggio, ma non ingaggiando la Swg che in occasione delle elezioni provinciali non ha azzeccato le previsioni per Tommaso Coletti, dato in testa al primo turno e invece battuto subito con uno scarto notevole. Solo allora, al massimo entro metà dicembre, la decisione. Nel frattempo la segretaria cittadina del Pd Chiara Zappalorto e il capogruppo in consiglio comunale Tiziano Viani ricordano a Ricci che adesso «la priorità è il ricompattamento della coalizione, che appare piuttosto sfilacciata, anche alla luce degli ultimi consigli comunali. L’unico strumento in grado di rafforzare la coalizione sono le primarie e se necessario verrà chiesto al sindaco di mettersi a confronto in una rosa ampia e condivisa dalla coalizione che lo ha eletto nel 2005». Quindi il via al confronto, caldamente auspicato peraltro dal coordinatore cittadino di Italia dei valori, Giuseppe Previti: sosteniamo Ricci per «un’alleanza duratura» ma la sua candidatura «non è un atto dovuto», vogliamo misurarci sui programmi «con pari dignità... attenti alla scelta degli uomini...».