«Una variante anti-cemento»
L'assessore Sabatini: solo così evitiamo nuovi edifici sulla costa
VASTO. «Per evitare che venisse autorizzata la costruzione di edifici sulle zone franose andava modificato il piano regolatore». Lo dice l'assessore ai lavori pubblici, Corrado Sabatini (Idv) che individua nella variante allo strumento urbanistico partorito durante l'amministrazione di centrodestra dell'ex sindaco Giuseppe Tagliente l'unico deterrente per arginare le colate di cemento nelle aree a rischio idrogeologico.
L'intervento dell'esponente dipietrista arriva dopo l'ennesima polemica sollevata dall'associazione civica Porta Nuova che rileva le contraddizioni tra la versione fornita dall'Autorità di bacino e quella del sindaco Luciano Lapenna (Pd). Il riferimento è alle dichiarazioni del primo cittadino secondo il quale l'organismo regionale avrebbe apportato le modifiche al piano di assetto idrogeologico (Pai), facendo decadere i vincoli nella zona di Casarza dove un'ampia superficie di terreno è passata dalla "pericolosità elevata" (colorata in rosso) alla "moderata pericolosità" (di colore verde).
«L'Autorità di bacino avrebbe, secondo il sindaco di Vasto, deciso le modifiche al Pai senza consultare il Comune, anzi in aperto contrasto con l'orientamento che esso aveva espresso», sottolinea il presidente del sodalizio, Michele Celenza, «ma il verbale del comitato tecnico dell'Autorità di bacino dice il contrario. Parla di una concertazione intervenuta tra la stessa Autorità, i geologi delle parti private e il Comune. Le due versioni non possono essere vere entrambe.
Qualcuno dice il falso». Porta Nuova non risparmia neanche i sostenitori del sindaco. «Appare evidente, in tutta questa vicenda, che il maggiore sostegno a Lapenna viene dalla cosiddetta opposizione, sempre prodiga di critiche sulle piccole cose, ma silenziosa sulle grandi», è l'affondo di Celenza, «in compenso, c'è chi parla troppo. Gli altri sostenitori, quelli di Rifondazione, hanno convocato una conferenza stampa che hanno poi disertato per partecipare a quella del sindaco. Infine si sono sdraiati sulla versione di quest'ultimo».
E mentre Porta Nuova torna a puntare l'indice, l'assessore Sabatini invoca la variante al piano regolatore, una delle priorità programmatiche dell'amministrazione di centrosinistra persa nei meandri della politica. «Il piano di assetto idrogeologico costituisce lo strumento fondamentale per la difesa del suolo», osserva, «ma la carta non sostituisce il piano regolatore da cui dipende la capacità edificatoria della città.
Poiché all'Autorità di bacino il cittadino può fare istanza di revisioni di pericolosità, attraverso uno studio geologico approfondito del sito, quello che oggi è successo nella zona di Casarza domani può succedere in un'altra area di Vasto. Abbiamo sostenuto fin dall'inizio di questo mandato che occorreva la variante al Prg», conclude Sabatini, «perché consapevoli che le norme tecniche non avrebbero risolto i problemi strutturali del piano».
L'intervento dell'esponente dipietrista arriva dopo l'ennesima polemica sollevata dall'associazione civica Porta Nuova che rileva le contraddizioni tra la versione fornita dall'Autorità di bacino e quella del sindaco Luciano Lapenna (Pd). Il riferimento è alle dichiarazioni del primo cittadino secondo il quale l'organismo regionale avrebbe apportato le modifiche al piano di assetto idrogeologico (Pai), facendo decadere i vincoli nella zona di Casarza dove un'ampia superficie di terreno è passata dalla "pericolosità elevata" (colorata in rosso) alla "moderata pericolosità" (di colore verde).
«L'Autorità di bacino avrebbe, secondo il sindaco di Vasto, deciso le modifiche al Pai senza consultare il Comune, anzi in aperto contrasto con l'orientamento che esso aveva espresso», sottolinea il presidente del sodalizio, Michele Celenza, «ma il verbale del comitato tecnico dell'Autorità di bacino dice il contrario. Parla di una concertazione intervenuta tra la stessa Autorità, i geologi delle parti private e il Comune. Le due versioni non possono essere vere entrambe.
Qualcuno dice il falso». Porta Nuova non risparmia neanche i sostenitori del sindaco. «Appare evidente, in tutta questa vicenda, che il maggiore sostegno a Lapenna viene dalla cosiddetta opposizione, sempre prodiga di critiche sulle piccole cose, ma silenziosa sulle grandi», è l'affondo di Celenza, «in compenso, c'è chi parla troppo. Gli altri sostenitori, quelli di Rifondazione, hanno convocato una conferenza stampa che hanno poi disertato per partecipare a quella del sindaco. Infine si sono sdraiati sulla versione di quest'ultimo».
E mentre Porta Nuova torna a puntare l'indice, l'assessore Sabatini invoca la variante al piano regolatore, una delle priorità programmatiche dell'amministrazione di centrosinistra persa nei meandri della politica. «Il piano di assetto idrogeologico costituisce lo strumento fondamentale per la difesa del suolo», osserva, «ma la carta non sostituisce il piano regolatore da cui dipende la capacità edificatoria della città.
Poiché all'Autorità di bacino il cittadino può fare istanza di revisioni di pericolosità, attraverso uno studio geologico approfondito del sito, quello che oggi è successo nella zona di Casarza domani può succedere in un'altra area di Vasto. Abbiamo sostenuto fin dall'inizio di questo mandato che occorreva la variante al Prg», conclude Sabatini, «perché consapevoli che le norme tecniche non avrebbero risolto i problemi strutturali del piano».
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