Universitari, affitti bassi e bus gratis
Proposte di associazioni e Confedilizia per ridar vita al centro
CHIETI. Un pacchetto rivolto agli universitari con affitti bassi, card per acquistare a prezzi scontati nei negozi del centro e abbonamento gratuito per i bus. Sono le proposte che il consorzio Chieti c'entro, il centro commerciale naturale Borgo Santa Maria e la Confedilizia gireranno alle istituzioni per rivitalizzare il centro.
Le basi per dar vita ad una sinergia tra pubblico e privato verranno gettate in occasione della tavola rotonda "Chieti: una città antica da salvare" in programma oggi pomeriggio, a partire dalle 17.30, nella sala consiliare della Provincia. I protagonisti dell'iniziativa sono i firmatari del cosiddetto "Patto di piazza Malta".
Una sottoscrizione d'intenti tra il consorzio dei commercianti Chieti c'entro, il Borgo Santa Maria, la Confedilizia e gli agricoltori che vendono frutta e verdura a piazza Malta. L'obiettivo è rilanciare l'immagine e l'economia di un centro storico in evidente difficoltà.
IL CONVEGNO. Metterà seduti intorno ad un tavolo associazioni, privati volenterosi e le istituzioni. «Vogliamo unire le forze del territorio», spiega Gianfranco Cesarone, presidente di Chieti c'entro, «cercando di siglare un patto comune in grado di far tornare a vivere l'antica Teate». Ma serve una cabina di regia condivisa capace di concretizzare idee di rilancio. Le iniziative non mancano. «Ne abbiamo diverse. Occorre, però, inserirle in un progetto ad ampio raggio», precisa Cesarone, «capace di riportare nel centro storico il dinamismo di un tempo».
COSA NON VA. Il centro storico ha perso tutti, o quasi, gli uffici direzionali, deve fare i conti con una popolazione anziana e con una miriade di edifici vuoti. Questo dicono una serie di studi commissionati dagli enti locali sul centro che i firmatari del "Patto di piazza Malta" illustreranno durante la tavola rotonda di oggi pomeriggio.
«Nel centro storico vive un ceto medio benestante», afferma l'architetto Alfonso Settimi, della società di studi Esseco srl, «che ha un'età media alta perché non c'è stato un ricambio generazionale. I figli di queste persone sono andati altrove per lavorare». Poi ci sono le scatole vuote. Il 7% degli immobili privati presenti in centro sono vuoti contro l'1% dello scalo. I valori delle case in centro storico, di conseguenza, sono in picchiata.
«Sono scesi del 50%», sottolinea Gianni Mennilli, presidente Confedilizia, «e i proprietari sono in ginocchio. Ciò malgrado affittare una camera in centro costi quasi la metà che nella vallata».
COSA FARE. Il rilancio del centro storico passa dal coinvolgimento degli studenti universitari. «Degli oltre 30 mila iscritti all'ateneo di Chieti novemila», riprende Settimi, «sono gli studenti fuori sede che preferiscono abitare sulla costa piuttosto che in città». Pronto un pacchetto per offrire agli universitari affitti a prezzi stracciati, una card per acquisti scontati in centro insieme ad un abbonamento gratuito per gli spostamenti in autobus tra il colle e lo scalo.
Le basi per dar vita ad una sinergia tra pubblico e privato verranno gettate in occasione della tavola rotonda "Chieti: una città antica da salvare" in programma oggi pomeriggio, a partire dalle 17.30, nella sala consiliare della Provincia. I protagonisti dell'iniziativa sono i firmatari del cosiddetto "Patto di piazza Malta".
Una sottoscrizione d'intenti tra il consorzio dei commercianti Chieti c'entro, il Borgo Santa Maria, la Confedilizia e gli agricoltori che vendono frutta e verdura a piazza Malta. L'obiettivo è rilanciare l'immagine e l'economia di un centro storico in evidente difficoltà.
IL CONVEGNO. Metterà seduti intorno ad un tavolo associazioni, privati volenterosi e le istituzioni. «Vogliamo unire le forze del territorio», spiega Gianfranco Cesarone, presidente di Chieti c'entro, «cercando di siglare un patto comune in grado di far tornare a vivere l'antica Teate». Ma serve una cabina di regia condivisa capace di concretizzare idee di rilancio. Le iniziative non mancano. «Ne abbiamo diverse. Occorre, però, inserirle in un progetto ad ampio raggio», precisa Cesarone, «capace di riportare nel centro storico il dinamismo di un tempo».
COSA NON VA. Il centro storico ha perso tutti, o quasi, gli uffici direzionali, deve fare i conti con una popolazione anziana e con una miriade di edifici vuoti. Questo dicono una serie di studi commissionati dagli enti locali sul centro che i firmatari del "Patto di piazza Malta" illustreranno durante la tavola rotonda di oggi pomeriggio.
«Nel centro storico vive un ceto medio benestante», afferma l'architetto Alfonso Settimi, della società di studi Esseco srl, «che ha un'età media alta perché non c'è stato un ricambio generazionale. I figli di queste persone sono andati altrove per lavorare». Poi ci sono le scatole vuote. Il 7% degli immobili privati presenti in centro sono vuoti contro l'1% dello scalo. I valori delle case in centro storico, di conseguenza, sono in picchiata.
«Sono scesi del 50%», sottolinea Gianni Mennilli, presidente Confedilizia, «e i proprietari sono in ginocchio. Ciò malgrado affittare una camera in centro costi quasi la metà che nella vallata».
COSA FARE. Il rilancio del centro storico passa dal coinvolgimento degli studenti universitari. «Degli oltre 30 mila iscritti all'ateneo di Chieti novemila», riprende Settimi, «sono gli studenti fuori sede che preferiscono abitare sulla costa piuttosto che in città». Pronto un pacchetto per offrire agli universitari affitti a prezzi stracciati, una card per acquisti scontati in centro insieme ad un abbonamento gratuito per gli spostamenti in autobus tra il colle e lo scalo.
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