Val Sinello senza lavoro «Accertate di chi è la colpa»
Gissi, i sindacati: non rispettati gli accordi sulla riconversione dell’ex Golden Lady Le famiglie: forse era meglio trasformare l’area in Cittadella commerciale
GISSI. L’accordo di riconversione della Golden Lady firmato il 29 maggio 2012 non è stato rispettato. I sindacati minacciano di adire le vie legali per ottenere il rispetto degli impegni assunti. Dei 115 lavoratori riassorbiti da New Trade solo 4 lavorano. Anche il futuro degli altri 200 lavoratori riassorbiti da Silda Invest è a rischio. «È doveroso», affermano Cgil, Cisl e Uil, «pretendere il rispetto degli accordi. È necessario per individuare eventuali responsabilità e per ripristinare le condizioni previste dai patti richiamando formalmente e fattivamente in causa la Golden Lady per la salvaguardia di livelli occupazionali», dicono i sindacalisti Giuseppe Rucci, Franco Zerra e Arnaldo Schioppa.
Troppe ormai le difficoltà. «L’ultima in ordine temporale è l’inspiegabile rinvio dell’incontro che avrebbe dovuto tenersi venerdì al ministero per discutere del piano industriale della Silda Invest. Prima però c’è stata l’odissea dei lavoratori passati alla New Trade che davanti all’insostenibile situazione che si è venuta a creare hanno dichiarato lo sciopero ad oltranza».
Oltre ad un nuovo urgente appuntamento al ministero, i sindacati pretendono risposte concrete da Golden Lady e Wollo. «Risposte certe, efficaci, fattibili circa gli impegni assunti», insistono Zerra, Schioppa e Rucci.
In un comunicato diffuso ieri i sindacati si dichiarano stanchi di essere presi in giro e delusi per essere stati lasciati soli dalle istituzioni e dalla politica. «Invitiamo tutti i politici che in questi mesi si sono fatti carico di interrogazioni e interventi sulla questione, di informare il sindacato sui risultati ottenuti indicandoci soluzioni per aiutare i lavoratori. Auspichiamo riscontri concreti e urgenti ribadendo che nessun lavoratore sarà lasciato solo dal sindacato», rimarcano i referenti provinciali di Cgil Cisl e Uil.
E intanto c’è chi tira le orecchie a chi, due anni fa, per difendere uno sparuto gruppo di negozianti bocciò il progetto appoggiato dal sindaco Nicola Marisi di trasformare lo stabilimento Golden Lady in cittadella commerciale. «È forse meglio vedere il Vastese che si riversa in massa ogni domenica in Val Pescara? La politica del no a tutti i costi non sta producendo nulla di buono da queste parti. Non sarebbe stato meglio ridare un degno lavoro a 382 lavoratori ridando anche vitalità a un territorio che invece sta morendo?», scrive un gruppo di famiglie di Gissi. «Sappiamo che i sindacati si arrabbieranno. Ma anche loro devono capire che non è giusto che per un gruppo sparuto di persone debba pagare un intero territorio». (p.c.)
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