Vasto, buche e cordoli divelti: altri feriti in strada

Marciapiedi sconnessi e pavimentazione a pezzi anche in via Ciccarone. Due anziani in ospedale: Comune tempestato di richieste di risarcimento

VASTO. Cordoli staccati dai marciapiedi e dislivello nella pavimentazione. È piena di insidie via Ciccarone, l’importante arteria centrale che collega corso Mazzini all’ospedale di Vasto. La bretella è stata teatro nei giorni scorsi di due cadute, avvenute a distanza di poche ore l’una dall’altra. A farne le spese due anziani, uno dei quali finito rovinosamente a terra. È stato aiutato a rialzarsi dal titolare di una impresa di pompe funebri che ha assistito alla scena e che al malcapitato ha fornito i primi soccorsi.

«Da queste parti cadono come birilli a causa delle pessime condizioni della strada», racconta l’imprenditore, «la pavimentazione adiacente i parcheggi a pagamento mostra un rialzamento e alcuni cordoli sono completamente staccati dai marciapiedi. I pedoni si fanno male e le macchine subiscono danni alla coppa dell’olio».

Le arterie cittadine urbane e periferiche sono insicure. Buche e avvallamenti sono una costante, così come frequenti sono le cadute e i danni alle macchine. Il Comune è tempestato di richieste di risarcimento. Nel 2012 ne sono state presentate 160. Qualcuna si chiude con una transazione.

Nei giorni scorsi la giunta municipale ha deciso, su proposta dell’avvocatura comunale, di definire bonariamente un contenzioso, liquidando 400 euro a una signora caduta in corso Mazzini a causa di un dissesto sul marciapiede. Per altre situazioni, come la caduta subita da un’anziana mentre percorreva a piedi la strada senza marciapiedi di via Vescovado, il Comune ha deciso di costituirsi parte civile. A volte viene condannato, come è successo per due automobilisti le cui autovetture hanno subito danni a causa di una grossa buca in via San Rocco. Il giudice di pace ha accolto le loro richieste e condannato l’ente a sborsare rispettivamente 830 e 670 euro. Le strade dissestate, piene di buche e insicure continuano a essere le principali cause delle richieste di risarcimento danni presentate dai cittadini.

Anna Bontempo

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