Vasto, guardrail killer: il conducente patteggia
Al guidatore della Panda il minimo della pena, 2 anni e 8 mesi, per il decesso degli amici Marinelli e Castrignanò
VASTO. Lo schianto mortale sulla statale 16 costato la vita ad Andrea Marinelli e Domenico Castrignanò fu una tragedia. Un dramma per le famiglie delle vittime ma anche per chi conduceva la macchina trasformata in una trappola mortale. Il gip di Larino ieri pomeriggio accogliendo la richiesta dei difensori di Mattia Lammanda, 26 anni, ha accordato il patteggiamento della pena condannando il giovane al minimo della pena, due anni e 8 mesi, e un anno di sospensione della patente. Soddisfatti degli avvocati Giovanni Cerella e Silvia Ranalli che assistevano il ragazzo. L’incidente mortale avvenne sulla Statale 16 in territorio di Montenero di Bisaccia il 16 luglio 2016.
La tragedia. Dalla spensieratezza della festa alla tragedia. Fu di due morti e due feriti il tragico bilancio dell’incidente stradale avvenuto quella mattina alle 4 sulla strada statale 16 tra Petacciato e Montenero di Bisaccia, a poca distanza dal confine fra Abruzzo e Molise. Conclusa la festa, i quattro amici si erano rimessi in auto per tornare a casa. L’utilitaria sulla quale i ragazzi viaggiavano in direzione nord, una Fiat Panda, forse anche a causa della pioggia e del manto stradale viscido, iniziò a sbandare e finì fuori strada. L’auto finì contro il guardrail di destra che sul punto dell’impatto si spezzò, infilandosi nell’abitacolo e tagliando a metà l’auto. Le vittime, sedute sul lato destro e colpite alla gola, non ebbero scampo. Inutili i soccorsi. Feriti ma in modo più lieve gli altri due amici. Per liberare le vittime dalle lamiere si rese necessario l’intervento dell’autogru dei vigili del fuoco, che dopo aver sollevato il guardrail liberò i corpi di vittime e feriti.
La difesa. Gli avvocati del 26enne Mattia Lammanda, accusato di omicidio stradale plurimo, hanno presentato una perizia che ha messo sotto accusa anche il guardrail. Al di là di questo, altri accertamenti hanno confermato la tragica fatalità. Le indagini della polizia postale hanno poi escluso che i giovani si stessero scattando un selfie poco prima dell’impatto. Una tesi che è stata smontata dagli approfondimenti eseguiti sui cellulari dei quattro giovani, come confermato anche dagli avvocati di parte civile, Alessandra Cappa e Filippo Di Risio, che si sono occupati del caso per conto delle famiglie delle giovani vittime. La perizia di parte si è poi soffermata sul manto stradale che presentava un leggero rialzo che potrebbe aver favorito una dinamica così tragica dell’incidente. «Sono stati tanti gli elementi che hanno convinto il giudice che si è trattato di una tragica fatalità. Siamo soddisfatti anche perché Mattia ha pagato già molto. La morte degli amici a cui era molto legato lo ha provato», ha dichiarato l’avvocato Cerella. Il patteggiamento cala dunque quindi il sipario su una vicenda che suscitò tanta commozione in città e nei centri vicini. Andrea a Domenico era molto conosciuti e amati. Tanti gli eventi in città e nei comuni del comprensorio dedicati alla loro memoria. Anche Mattia è conosciuto e benvoluto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La tragedia. Dalla spensieratezza della festa alla tragedia. Fu di due morti e due feriti il tragico bilancio dell’incidente stradale avvenuto quella mattina alle 4 sulla strada statale 16 tra Petacciato e Montenero di Bisaccia, a poca distanza dal confine fra Abruzzo e Molise. Conclusa la festa, i quattro amici si erano rimessi in auto per tornare a casa. L’utilitaria sulla quale i ragazzi viaggiavano in direzione nord, una Fiat Panda, forse anche a causa della pioggia e del manto stradale viscido, iniziò a sbandare e finì fuori strada. L’auto finì contro il guardrail di destra che sul punto dell’impatto si spezzò, infilandosi nell’abitacolo e tagliando a metà l’auto. Le vittime, sedute sul lato destro e colpite alla gola, non ebbero scampo. Inutili i soccorsi. Feriti ma in modo più lieve gli altri due amici. Per liberare le vittime dalle lamiere si rese necessario l’intervento dell’autogru dei vigili del fuoco, che dopo aver sollevato il guardrail liberò i corpi di vittime e feriti.
La difesa. Gli avvocati del 26enne Mattia Lammanda, accusato di omicidio stradale plurimo, hanno presentato una perizia che ha messo sotto accusa anche il guardrail. Al di là di questo, altri accertamenti hanno confermato la tragica fatalità. Le indagini della polizia postale hanno poi escluso che i giovani si stessero scattando un selfie poco prima dell’impatto. Una tesi che è stata smontata dagli approfondimenti eseguiti sui cellulari dei quattro giovani, come confermato anche dagli avvocati di parte civile, Alessandra Cappa e Filippo Di Risio, che si sono occupati del caso per conto delle famiglie delle giovani vittime. La perizia di parte si è poi soffermata sul manto stradale che presentava un leggero rialzo che potrebbe aver favorito una dinamica così tragica dell’incidente. «Sono stati tanti gli elementi che hanno convinto il giudice che si è trattato di una tragica fatalità. Siamo soddisfatti anche perché Mattia ha pagato già molto. La morte degli amici a cui era molto legato lo ha provato», ha dichiarato l’avvocato Cerella. Il patteggiamento cala dunque quindi il sipario su una vicenda che suscitò tanta commozione in città e nei centri vicini. Andrea a Domenico era molto conosciuti e amati. Tanti gli eventi in città e nei comuni del comprensorio dedicati alla loro memoria. Anche Mattia è conosciuto e benvoluto.
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