Vasto, il 2012 l’anno dei falsi fallimenti
Nel mirino della Finanza le imprese che dichiarano fasulli stati di crisi per non pagare i creditori, 19 indagati
VASTO. La caccia della Guardia di finanza al giro di fallimenti fasulli non si è fermata neppure durante le festività natalizie. La sensazione è che il 2013 possa riservare nuove sorprese.
Nel mirino dei finanzieri dopo i 19 imprenditori denunciati nel 2012 pare ci siano diversi altri operatori.
La crisi economica e il drammatico momento economico spinge molti titolari di società e aziende a cercare espedienti illegali. Da almeno un anno la procura della Repubblica ha alzato il livello d'attenzione. In un quadro economico tutt'altro che tranquillo la tentazione di percorrere strade illegali dilaga.
Le richieste di fallimento aumentano ma contestualmente crescono i reati collegati ad un tessuto produttivo sempre più in affanno.
Oltre ad alterare le regole del mercato si provocano danni economici ad altri imprenditori onesti che non potendo riscuotere i crediti vanno in affanno. In altri casi gli evasori aprono nuove aziende nelle quali trasferiscono know-how beni e dipendenti con i quali poter proseguire poi l'attività con un'altra denominazione e nella più assoluta autonomia patrimoniale.
Un espediente che ha creato non pochi danni nel comprensorio. Il 2012 ha fatto registrare nel Vastese un vero e proprio boom di falsi fallimenti.
L'azione di contrasto condotta dalla fiamme gialle sta dando ottimi risultati e presto potrebbe arricchirsi di nuovi capitoli. Inutile cercare di avere maggiori informazioni in proposito. Dalla caserma di via Santa Lucia non arrivano né conferme , né smentite. I finanzieri mantengono il più rigoroso riserbo. L'anno che sta per finire ha portato al recupero di 20milioni di ricavi e compensi evasi, 25 le aziende fallite e oggetto di indagine, 19 gli imprenditori indagati, oltre 8 i milioni di ricavi e compensi sottratti alle procedure concorsuali. Il moltiplicarsi delle procedure fraudolente ha palesato la necessità di intensificare gli accertamenti.
Gli uomini della sezione vastese su delega della Procura stanno portando avanti una delicata attività di indagine. Il filone, che giorno dopo giorno si arricchisce di nuovi capitoli, è partito dal falso fallimento di una società sospettata di avere portato i propri capitali a Malta. Con il passare dei mesi e l'acuirsi della crisi economica il livello d'attenzione si è alzato ulteriormente. Gli investigatori hanno accertato la sottrazione all'attivo delle procedure concorsuali per decine di milioni di euro.
Nelle prossime settimane la somma potrebbe crescere ulteriormente. Nel mirino ci sono anche molti professionisti. Dichiarare fallimento impedisce ai creditori di aggredire le aziende insolventi pretendendo il dovuto.
Non di rado merci e beni vengono immesse nel circuito del commercio illegale. Le fiamme gialle negli ultimi mesi hanno aggiunto alle classiche verifiche fiscali e tributarie moderi sistemi di monitoraggio informatico. Le indagini godono del supporto dell'anagrafe dei rapporti. L'azione investigativa non tralascia alcun passaggio. Il lavoro è davvero tanto. Le indagini estremamente delicate vengono condotte con cautela e discrezione. Almeno un paio i fascicoli che potrebbero arrivare presto al capolinea. Inutile cercare di avere maggiori particolari, il riserbo degli investigatori è totale.
Paola Calvano
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