Vasto, multe “pazze” dalla Croazia per parcheggi non pagati

“Decreti di esecuzione” dalla Croazia ai residenti del Vastese mai andati all’estero. Gli importi di circa 200 euro. I documenti hanno anche timbri di notai in attività

VASTO. Cartelle pazze dall’Est. La truffa internazionale delle finte multe dopo aver mietuto vittime nel Nord Italia arriva nel Vastese. La denuncia di un imprenditore edile di Casalanguida e di una donna di Vasto fanno scattare l’allarme su una vicenda sulla quale indaga la polizia postale ed è seguita a livello nazionale da Confapi e dal Movimento consumatori. Succede che anche senza aver mai messo piede in Croazia, molti italiani, e fra loro i due automobilisti del Vastese, hanno ricevuto una raccomandata per decreto di esecuzione da Pola per non aver pagato, nel 2012, il ticket del parcheggio a pagamento. L’importo della multa nel primo caso è di 250 euro (184 euro che poi sono diventati con la penale 250), per la signora 180 euro. I documenti bilingue sono provvisti di timbri notarili e parlano chiaro: «Se non si procede a pagare, ci potrebbero essere conseguenze molto gravi».

Sia la signora e sia l’imprenditore leggendo la targa della propria auto, si sono molto preoccupati. Le ingiunzioni sono firmate da un avvocato che, stando a informazioni frammentate che si leggono su internet, sarebbe stato incaricato dalle società che hanno in gestione i parcheggi di riscuotere i ticket non pagati. Le prime cartelle sono arrivate nel Varesotto e a Biella. Dopo qualche giorno le raccomandate si sono moltiplicate. Neppure Vasto e il Vastese sono stati risparmiati.

Per il momento nè l’imprenditore, nè la donna si sono rivolti alle forze dell'ordine. Il consiglio del dirigente del commissariato, il vicequestore Alessandro Di Blasio, è comunque quello di segnalare subito il fatto in commissariato o ai carabinieri. Sono diversi gli automobilisti della Penisola che nei blog riferiscono di aver ricevuto la stessa richiesta di pagamento, ma di non essere mai stati in Croazia. Contestualmente all’indagine internazionale potrebbe partire anche una class action.

Le contestazioni delle presunte soste a pagamento risalgono a tre anni fa ma curiosamente non sono arrivate le multe. Nella raccomandata ricevuta dalle due vittime vastesi, però, è specificato che le multe dovevano essere pagate entro soli 8 giorni, su un conto corrente domiciliato in Italia e intestato a un avvocato croato. Il notaio e l’avvocato citati nelle ingiunzioni sono iscritti ai rispettivi ordini. La procedura è comunque illegittima, poiché i notai croati possono emettere tali atti solo nei confronti dei residenti. Le forze dell’ordine invitano i cittadini che dovessero ricevere le cartelle “pazze” dall’Est a segnalare il fatto alle autorità competenti e di fare opposizione al decreto anche in lingua italiana.

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