Vasto, no ai matrimoni civili fuori da Palazzo d'Avalos e municipio
La Prefettura la proposta del Comune su alberghi, ristoranti e stabilimenti balneari: "non rispettano i requisiti di esclusività e continuità delle destinazione". Il provvedimento interessa anche Orsogna, Bucchianico e Casalbordino
VASTO. No ai matrimoni con rito civile al di fuori di Palazzo d'Avalos e del municipio. Lo ha stabilito la Prefettura di Chieti che ha bocciato i sei luoghi in strutture private proposti dal Comune con una delibera di giunta dello scorso agosto. Il diniego è arrivato per mano del vice prefetto Gianluca Braga, che ha informato a mezzo lettera il sindaco Francesco Menna rimandando ogni eventuale autorizzazione alla decisione del Consiglio di Stato. Il Comune aveva proposto: alberghi, ristoranti e stabilimenti balneari (l'elenco: Plaza Happening Center, Ciucculella, Hotel Acquario, Villa Vignola, Baia, Hotel Perrozzi) sulla scia delle richieste inviate anche da altri comuni della provincia di Chieti, come Bucchianico, Orsogna e Casalbordino.
In particolare, il no della Prefettura che riguarda anche gli altri Comuni, è stato così motivato. «Si fa presente che, all'esame della delibera di giunta comunale, a parere di questa Prefettura i siti e le modalità individuate per la celebrazione del matrimonio civile fuori dalla casa comunale - fatta eccezione per Palazzo d'Avalos - non rispettano i requisiti di esclusività e continuità delle destinazione, così come delineati dal Consiglio di Stato, con il parere numero 196/2014. Pertanto, il provvedimento in parola è stato trasmesso alla competente Direzione centrale del citato Ministero, al fine di avere un parere al riguardo». La risposta ha contrariato e non poco il sindaco Francesco Menna. «Mi auguro non scoppi un altro caso simile al Jova beach party», ha commentato caustico mobilitando lo staff di legali interno all’Ente.
I matrimoni con rito civile vengono celebrati da qualche anno a Pescara e Francavilla, che in provincia di Chieti. Tuttavia i tratti di spiaggia scelti dai rispettivi comuni sono liberi, del Demanio, e non in concessione a privati.