Vasto, sei mesi di attesa per una visita dal gastroenterologo

Tutto pieno fino a dicembre, ma è impossibile prenotare perché ancora non sono state allestite le liste del 2013

VASTO. Almeno sei mesi per una visita dal gastroenterologo. Fino a dicembre 2012 le prenotazioni sono tutte piene e per il momento non è possibile prenotare visite per il nuovo anno per un problema tecnico. A Vasto la salute può attendere. Ci sono esami specialistici che richiedono 300 giorni di attesa. A un anziano che ha prenotato un ecodoppler alla carotide a novembre 2011 è stato fissato l'appuntamento a settembre 2012. Prenotando un ecodoppler in questi giorni l’attesa è di almeno trecento giorni. Impossibile, comunque, verificare dal sito Internet della Asl Lanciano-Vasto-Chieti i tempi di attesa perché il calendario è fermo a marzo 2012.

«La verità è che ormai l’offerta è inadeguata alla domanda nonostante il sacrificio di tanti operatori per cercare di soddisfare almeno le urgenze», protesta il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Forte (Pd). Il cittadino è disorientato. È il caso di A.D.A. che dopo aver scoperto attraverso un breth test un malassorbimento al lattosio, su indicazione del medico martedì è andato al Cup del San Pio per prenotare un esame gastroenterico. La risposta ricevuta lo ha lasciato interdetto: fino a dicembre tutto pieno e da gennaio in poi è impossibile prenotare perché non ci sono ancora i calendari delle prenotazioni per il 2013. La Asl assicura che al massimo entro un paio di giorni sarà risolto il problema tecnico che impediva di controllare i calendari.

«Resta il problema delle lunghe attese», afferma Forte che già qualche mese fa aveva presentato un’interrogazione in Provincia sui tempi diagnostici. «Soprattutto in periodi di crisi economica, tutti i cittadini avrebbero diritto a diagnosi e cure veloci. Non è giusto dover emigrare o pagare il privato». Eppure sono tanti quelli che fanno le valige e si rivolgono a strutture del Nord o centri specialistici di Roma, Bologna e Milano. Innegabili le difficoltà oggettive degli utenti. E il problema delle lunghe attese, purtroppo, riguarda anche i cosiddetti "piccoli interventi chirurgici. «C’è chi è costretto ad attendere tre mesi un intervento. Ai chirurghi del San Pio è infatti consentita una seduta al mese. Raramente ne vengono fissate due. In ogni seduta i medici fanno in media dodici interventi. Ne occorrerebbero il triplo per soddisfare la domanda. La mobilità passiva cresce contestualmente al malcontento».

Il fenomeno è preoccupante e non può più essere rinviato», afferma il consigliere provinciale di Sel, Gianni Mariotti. «È arrivato il momento di affrontare la questione approfonditamente. I soldi mancano e le assunzioni sono bloccate. Occorre nominare una commissione che faccia uno studio specifico individuando le possibili soluzioni con le risorse disponibili», afferma Mariotti.

Da più parti si invoca il ritorno al passato e l’affidamento dei progetti sanitari direttamente agli operatori medici. Intanto però i cittadini sono sempre più scoraggiati. «È assurdo che per un ecodoppler io debba aspettare un anno. Fra dodici mesi potrei non esserci più», ha commentato amaramente ieri un pensionato. «Nella vicina Termoli i tempi di attesa sono dimezzati. Come mai?», chiede l’utente.

Paola Calvano

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