la crisi
Vasto, sfuma l’accordo di vendita: la Sider chiude per sempre
La proprietà rifiuta l’offerta presentata dal gruppo Rapullino: a casa 54 operai. Fine anno da dimenticare anche per la ex Golden Lady e l’istituto San Francesco
VASTO. Il 2015 è agli sgoccioli ma sarà ricordato nel Vastese come il peggiore degli ultimi 50 anni. Nonostante la ripresa di Denso, che ha annunciato l’assunzione di 59 precari, sono più di 500 i lavoratori rimasti senza occupazione. Altri 300 aspettano da mesi gli stipendi arretrati. L’indotto è in sofferenza e nei prossimi mesi è prevista una nuova ondata di mobilità. L’ultima brutta notizia arriva da Punta Penna. È finita ogni speranza per i 54 lavoratori della Sider Vasto. Dopo due anni di attesa l’azienda, qualche giorno prima di Natale, ha comunicato la chiusura della storica fabbrica metalmeccanica. Niente vendita e operai in mobilità. È il triste epilogo dello stabilimento siderurgico vastese. L’offerta presentata dal gruppo Rapullino non è stata ritenuta sufficiente dal patron della Sider e dalla curatela della società. Un epilogo amaro, un pezzo importante che raccontava lo sviluppo e l’industrializzazione del Vastese non c’è più. A novembre il gruppo Rapullino aveva inviato una nota in cui dichiarava di non voler gettare la spugna. Alla fine ha dovuto rassegnarsi. «Ci dispiace per i lavoratori della Sider Vasto che hanno lottato fino alla fine per salvaguardare il loro posto di lavoro», è il commento dell’amministrazione comunale. Il sindaco Luciano Lapenna ha cercato di aiutare i lavoratori e così pure il vice presidente della giunta regionale, Giovanni Lolli. Non è bastato. I dipendenti della Sider Vasto non hanno più un lavoro. Gli impianti saranno smontati e venduti a pezzi.
GOLDEN LADY. Amarezza e sconcerto anche per i lavoratori della ex Golden Lady di Gissi, che hanno finito anche la mobilità. Un anno fa su 300 lavoratori almeno 60 erano convinti di avere nuove prospettive occupazionali. Per altri 240 lavoratori la Regione aveva promesso possibili soluzioni. Il presente invece è fatto di buio e silenzio. «I politici non rispondono nemmeno più», dichiara un gruppo di lavoratrici. L’ultimo appello al governatore Luciano D’Alfonso è stato fatto un mese fa dai sindacati. Anche questo appello, però, è caduto nel vuoto. Il capannone di contrada Terzi di proprietà della Golden Lady è occupato solo dal punto vendita Golden point. A nessuno interessa più rilevare gli impianti. «Possiamo solo sperare che il 2016 porti novità positive», commenta il sindaco di Gissi, Agostino Chieffo.
SAN FRANCESCO. Lo stato d’animo dei dipendenti della Fondazione Padre Alberto Mileno è riassunto in questa frase di Daniele Leone, sindacalista della Cgil: «Non ci sono parole per esprimere la paura di molti lavoratori della Fondazione che non possono dare risposte ai propri figli». Un futuro che fa paura quindi. La Cgil racconta che i lavoratori a Natale non hanno ricevuto né stipendio né tredicesima, ma solo 500 euro di acconto. «È la situazione in generale che provoca paura e angoscia in tante famiglie di lavoratori, che quest’anno si sono trovate a trascorrere le festività natalizie in compagnia di tante angosciose domande. Una paura dovuta anche al rischio che la crisi, nata nel settembre 2014, possa continuare anche nel 2016. Questo è un dramma che si spalanca davanti a quasi 250 lavoratori che hanno alle spalle altrettante famiglie. I lavoratori dovranno inventarsi un modo per andare avanti», dice Leone. Per ricordare a tutti il loro dramma hanno decorato un abete con le bollette da pagare.
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