Venti aziende in affanno L’allarme di Dassori
Il presidente di Assovasto: «Fase estremamente delicata nella nostra zona» Trenta le ditte perdute dal sodalizio nel 2012, appello alla politica
VASTO. Trenta aziende perse nel 2012 e altre venti in affanno. Il settore industriale annaspa. Da troppo tempo ormai non si produce più reddito. Su 90 aziende iscritte all'associazione degli industriali del Vastese il 20 % rischia la chiusura. I sindacati ma gli stessi industriali si aspettano un colpo di reni dalla politica. Servono scelte mirate ma urgenti per salvare l’occupazione di migliaia di lavoratori.
Marcello Dassori, il presidente di Assovasto da Dubai conferma la criticità del momento. «Una ventina di aziende stanno attraversando una fase estremamente delicata», dichiara l’industriale. Paolo Primavera, presidente di Confindustria Chieti, cerca di favorire nuovi investimenti in Abruzzo attraverso accordi mirati con operatori turchi. Primavera è appena tornato in Italia dopo un viaggio di lavoro a Istanbul. L’imprenditore, forte del successo ottenuto dal servizio delle navi container, prosegue l’attività di promozione del territorio per rimettere in moto l’economia.
Confindustria sta monitorando il Mediterraneo per creare nuovi collegamenti dal porto di Punta Penna alla costa turca. «Per salvare l’Abruzzo servono incentivi, iniziative e servizi», afferma l' industriale. La serietà e operosità degli abruzzesi non bastano più. Il porto nei prossimi mesi avrà un ruolo importante per la ripresa. Al momento aziende e sindacati sono impegnati a salvare il salvabile e a evitare la chiusura di tante attività. Un sintomo preoccupante è la difficoltà delle aziende a pagare con regolarità i dipendenti. «Non c’è più liquidità», hanno ricordato una settimana fa sul piazzale della Sider Vasto, Mario Codagnone e Angelo De Luca, segretari di Cgil e Cisl. I sindacati tornano a chiedere ai responsabili istituzionali di adoperarsi per una migliore gestione della cosa pubblica.
Quattro anni fa l’Assovasto era composta da 122 aziende. Ogni anno l’associazione organizzava meeting e convegni di primavera per annunciare nuove iniziative. Ora non più. Le imprese individuali e le piccole e medie aziende sono concentrate a salvare le attività evitando i licenziamenti.
Paola Calvano
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