Gissi
Vertice sulla ex Golden Lady la New Trade non ci sarà
GISSI. Federico Destro, direttore della Golden Lady, ha dato la propria disponibilità. Lo stesso i dirigenti della Wollo, l’azienda che si è occupata della riconversione della Golden Lady. Al summit...
GISSI. Federico Destro, direttore della Golden Lady, ha dato la propria disponibilità. Lo stesso i dirigenti della Wollo, l’azienda che si è occupata della riconversione della Golden Lady. Al summit in programma domani mattina nella sede di Confindustria a Vasto e al vertice organizzato nel pomeriggio in Provincia non ci sarà però Nico Cozzolino, titolare con il fratello della New Trade, l’azienda tessile che ha rilevato una parte della Golden Lady.
«Motivi di lavoro mi impediscono di partecipare, ma al di là di questo voglio ribadire che sono stanco dei tavoli. Basta proposte e promesse. È arrivato il momento di passare ai fatti a cominciare dall’aiuto garantito dai sindaci del territorio per recuperare indumenti usati da riciclare. Senza parlare poi della mancata fidejussione. Decine le domande scartate dalla Regione. Mi spiace tantissimo per i lavoratori, ma è giusto che sappiano che non siamo stati noi a prenderli in giro. La colpa di New Trade è di aver creduto alle promesse ricevute».
Fin qui lo sfogo dell’imprenditore. Dall’altra parte c’è la Regione che assicura di aver fatto tutto il possibile per la riuscita della riconversione della ex Golden Lady. «In mezzo però ci sono i lavoratori. E quello che sta accadendo è tristissimo», insistono Giuseppe Rucci, Franco Zerra e Arnaldo Schioppa, referenti provinciali di Cgil, Cisl e Uil.
La mancata riconferma dei finanziamenti per i corsi on the job alla Silda Invest, nonostante le rassicurazioni dei politici, ha spinto i sindacati a riprendere in mano il timone della vertenza. «Per noi è come se la riconversione non ci fosse stata», protestano i sindacati. «Silda Invest sta lavorando solo con 87 operaie. Altre 130 sono in cassa integrazione. Alla New Trade addirittura sono rimaste a lavorare solo 13 persone mentre 19 sono in mobilità», riassumono i sindacati.
Domani Cgil, Cisl e Uil incontreranno gli artefici della riconversione alla presenza dei vertici di Confindustria. «L’obiettivo è trovare una soluzione che garantisca il lavoro a 280 persone che da due anni vivono un’odissea senza fine», concludono di sindacalisti. (p.c.)
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