Via Verde, blitz contro i chioschi abusivi
Rocca San Giovanni. Verifiche di carabinieri forestali e Arta sul rispetto dei vincoli e del paesaggio
ROCCA SAN GIOVANNI. Chioschi stagionali che diventano costruzioni permanenti in luoghi vincolati e protetti a livello paesaggistico.
E a tutela della Costa dei trabocchi, su segnalazione delle associazioni ambientaliste, ieri mattina carabinieri forestali di Lanciano e tecnici dell'Arta, l'Agenzia regionale per la tutela ambientale, sono tornati per effettuare un sopralluogo in una struttura in località Punta Cavalluccio, nel territorio di Rocca San Giovanni e a ridosso della ciclopedonale “Via Verde”.
Le norme tecniche di attuazione del piano regolatore esecutivo del Comune prevedono la realizzazione di opere precarie, leggere e facilmente removibili, di superficie non superiore ai 30 metri quadrati. Tali opere, terminata la stagione balneare, devono essere perentoriamente rimosse, ma spesso questo non accade, determinando un illecito penale.
È quanto sarebbe stato riscontrato anche ieri dai militari, che consegneranno un rapporto alla procura di Lanciano.
Attualmente tra Rocca San Giovanni, Fossacesia e San Vito Chietino si contano circa 40 strutture con concessione temporanea. Su sfruttamento selvaggio della costa e abusi edilizi, più volte l’associazione ambientalista Nuovo Senso Civico ha denunciato «la mancanza di controlli da parte di alcuni Comuni, e in particolare da parte di sindaci, uffici tecnici e vigili urbani. Rivolgiamo un appello a tutte le autorità competenti, che hanno il dovere istituzionale e morale di tutelare il bene comune». (s.so.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA .
E a tutela della Costa dei trabocchi, su segnalazione delle associazioni ambientaliste, ieri mattina carabinieri forestali di Lanciano e tecnici dell'Arta, l'Agenzia regionale per la tutela ambientale, sono tornati per effettuare un sopralluogo in una struttura in località Punta Cavalluccio, nel territorio di Rocca San Giovanni e a ridosso della ciclopedonale “Via Verde”.
Le norme tecniche di attuazione del piano regolatore esecutivo del Comune prevedono la realizzazione di opere precarie, leggere e facilmente removibili, di superficie non superiore ai 30 metri quadrati. Tali opere, terminata la stagione balneare, devono essere perentoriamente rimosse, ma spesso questo non accade, determinando un illecito penale.
È quanto sarebbe stato riscontrato anche ieri dai militari, che consegneranno un rapporto alla procura di Lanciano.
Attualmente tra Rocca San Giovanni, Fossacesia e San Vito Chietino si contano circa 40 strutture con concessione temporanea. Su sfruttamento selvaggio della costa e abusi edilizi, più volte l’associazione ambientalista Nuovo Senso Civico ha denunciato «la mancanza di controlli da parte di alcuni Comuni, e in particolare da parte di sindaci, uffici tecnici e vigili urbani. Rivolgiamo un appello a tutte le autorità competenti, che hanno il dovere istituzionale e morale di tutelare il bene comune». (s.so.)
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