Villa Santa Maria: ricompare "Dux" sulla montagna. Scoppia il caso e parte la petizione
Realizzata nel Ventennio, è stata ripulita con la varechina in modo che potesse tornare ad essere vista. Il deputato pd D'Alessandro chiede al ministro Salvini che venga subito rimossa e accusa l'amministrazione comunale: "Un marchio infame vicino al Sacrario della Brigata Maiella" . Ma il sindaco: "E' un'attrazione turistica, da lì non la faccio cancellare"
CHIETI. E' riemersa dal tempo, all'improvviso, dopo che il tempo e la natura l'avevano coperta al punto da non essere più visibile. Ora, eccola di nuovo: la scritta "Dux" di chiara matrice fascista, di origine del Ventennio (1940), che è tornata ad affacciarsi sulla parete rocciosa che si affaccia su Villa Santa Maria dopo che il sindaco ha mandato un arrampicatore a scalfirla e/o ritoccarla in qualche modo in modo che potesse essere vista. Pare che l'arrampicatore abbia avuto l'incarico di ripulirla e che lui abbia utilizzato della varechina per togliere il muschio.
La scritta ha avuto un effetto dirompente ed è al centro di un'interrogazione del deputato abruzzese Camillo D'Alessandro (Pd) al ministro dell'Interno Matteo Salvini (Lega). Non solo: in paese è iniziata una raccolta di firme affinché sia tolta.
D’Alessandro punta l'indice contro l'amministrazione comunale della lista di centrodestra di Villa Santa Maria del sindaco Pino Finamore e chiede che Salvini intervenga prima possibile per rimuovere la scritta. “È incredibile quello che è successo, con la scusa di creare percorsi “educativi e formativi”, l’amministrazione ha riesumato una vecchia scritta inneggiante al duce fascista. E così - spiega il deputato in un post su Facebook - oggi è nuovamente leggibile quel vergognoso “Dux” che giustamente il tempo aveva cancellato”.
"È inaccettabile", aggiunge, "il fascismo non è un’opinione, è un crimine. E come tale va trattato” “Salvini intervenga per rimuovere uno dei simboli fascisti, inneggianti a Benito Mussolini, quale scelta consapevole di un Paese democratico che non ammette il riemergere di simboli appartenenti ad un passato che non hanno nulla di storico, né meritano di essere rievocati, da giustificare la scelta dell'amministrazione comunale di Villa Santa Maria”.
Il deputato fa inoltre notare la vicinanza di Villa Santa Maria alla Vallata del Sangro, a al sacrario della Brigata Maiella che contribuì, proprio da quei luoghi, a liberare prima l'Abruzzo e poi il Paese muovendo fino a Bologna. E D'Alessandro svela anche come secondo lui quella scritta sia stata riportata in auge: "L'amministrazione comunale con una convenzione sottoscritta ha affidato ad una società sportiva la realizzazione di percorsi di scalata sulla roccia. Nella stessa convenzione si legge che il comune si propone di sviluppare pratica sportiva ad alto valore educativo e formativo Tuttavia l'intento era evidentemente un altro far tornare alla luce quella scritta "Dux" che rappresenta una vergognosa testimonianza di un passato combattuto e vinto proprio in quei territori. A nulla possono essere assunte a giustificazioni che quel marchio infame impresso sulla roccia, appartenga alla storia e come tale vada tutelato. Tanto premesso, chiedo di sapere se il ministro intenda intervenire per rimuovere uno dei simboli fascisti, inneggianti a Benito Mussolini, quale scelta consapevole di un Paese democratico che ieri, come oggi, non ammette il riemergere di simboli appartenenti ad un passato che non hanno nulla di storico, né meritano di essere rievocati, da giustificare la scelta dell'amministrazione comunale di Villa Santa Maria".
IL SINDACO TIENE DURO. «Quell'incisione è sempre stata lì. A fine anni '90 era sta coperta dalla polvere dei lavori di messa in sicurezza del costone, costati 3 miliardi e mezzo di lire, ma le piogge acide l'avevano già in parte ripulita. Noi abbiamo un progetto di valorizzazione turistica per realizzare 52 vie di risalita per arrampicata su quella parete: dovevano essere ripuliti i cespugli, i rami ed è stata ripulita anche la scritta». Così all'Ansa il sindaco di Villa Santa Maria, Giuseppe Finamore, replica sulla scritta Dux. «Io - sottolinea il sindaco - non ho nessuna intenzione di ricoprirla, è sempre stata là, noi siamo cresciuti con quella scritta che non inneggia a niente, è una scritta che c'era, e se serve da attrattiva per far venire gente nel mio paese va benissimo. La nostra volontà è la sicurezza dei cittadini e cercare di utilizzare questa parete con una programmazione turistica per far venire rocciatori, il mio interesse è portare gente a Villa Santa Maria, devo cercare di far vivere un paese che è nelle zone interne e dal mio punto di vista è svantaggiato».