Visita il fratello in carcere ma ha la droga: arrestato
L’uomo ha dato segni di nervosismo durante il colloquio con il familiare in bocca nascondeva 15 grammi di hashish che ha tentato di inghiottire
LANCIANO. Era andato a trovare il fratello detenuto nel super carcere di Villa Stanazzo, portando con sé un involucro con la droga. Ma a sua volta è finito in manette.
La polizia penitenziaria ha arrestato Cosimo Maiale, 37 anni, di Eboli, in provincia di Salerno. L’uomo era arrivato nell’istituto penitenziario di Lanciano con altri familiari, che accedono periodicamente ai colloqui con i loro congiunti, per fare visita al fratello Giovanni, affiliato del clan campano dei Maiale, il quale sta scontando una pena per associazione a delinquere. L’atteggiamento dell’uomo, però, ha subito destato sospetti nel personale di polizia penitenziaria preposto al settore colloqui.
Sentendosi osservato dagli agenti, Maiale ha cominciato a dare segni di nervosismo e ad assumere atteggiamenti inconsueti. Fino a quando ha chiesto alle guardie di poter andare in bagno: qui gli agenti hanno avuto la conferma della fondatezza dei loro sospetti. Cosimo Maiale è stato quindi sottoposto a perquisizione dagli agenti coordinati dal commissario Nicola Pellicciaro. L’involucro con la droga era nascosto in bocca, fra la guancia e l’arcata dentaria superiore laterale. Vistosi scoperto, l’uomo ha tentato di ingoiare l’involucro, ma i poliziotti sono stati più scaltri: lo hanno bloccato e costretto ad espellere l’oggetto. Nell’involto sono stati poi trovati 15 grammi di sostanza stupefacente che, analizzata, è risultata essere hashish.
Su disposizione del sostituto procuratore Rosaria Vecchi, Cosimo Maiale è stato posto in arresto e trattenuto nella stessa casa circondariale. Ad assistere alla scena c’erano, purtroppo, anche due bambini che Cosimo Maiale portava con sé, figli del fratello detenuto.
Grazie al supporto e alla sensibilità degli operatori di polizia, i piccoli non hanno risentito più di tanto della situazione e più tardi altri familiari sono partiti da Eboli per venirli a riprendere.
Il clan Maiale è stato attivo nel Salernitano soprattutto fra gli anni ’80 e ’90. Per alcuni anni il capoclan Giovanni ed altri affiliati sono stati anche collaboratori di giustizia, per poi tornare alla ribalta della cronaca giudiziaria.
Stefania Sorge
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