Bianca Balti: «Ho un cancro ma sono sicura, lo batterò»
NEW YORK. Ricoverata al pronto soccorso la scorsa settimana con forti dolori all’addome, Bianca Balti ha scoperto di avere il cancro alle ovaie e ora affronta con ottimismo e speranza la malattia,...
NEW YORK. Ricoverata al pronto soccorso la scorsa settimana con forti dolori all’addome, Bianca Balti ha scoperto di avere il cancro alle ovaie e ora affronta con ottimismo e speranza la malattia, sicura che «alla fine di un lungo viaggio» riuscirà a batterla.
Lo ha annunciato la stessa modella italiana postando su Instagram un carosello di foto che la ritraggono in ospedale. «Ho un lungo viaggio davanti a me, ma so che sconfiggerò questa cosa», ha scritto la Balti, volto per anni delle campagne di Dolce & Gabbana. «È stata una settimana piena di paura, dolore e lacrime, ma soprattutto amore, speranza, risate e forza», ha detto Bianca, invitando a guardare le foto per averne la prova. «Per me, per i miei cari (le mie ragazze in cima alla lista) e per tutti voi che avete bisogno di forza, potete prenderne un po’ a prestito da me. Capita nella vita; finora il cancro mi ha dato la possibilità di trovare la bellezza attraverso gli ostacoli che la vita ti mette davanti». La Balti ha due figlie: Matilde e Mia. Immediati gli auguri delle amiche e colleghe tra cui Gigi Hadid e Maria Carla Boscono. «Tesoro, avanti tutta», le scrive Chiara Ferragni. Due anni fa, come Angelina Jolie prima di lei, Balti si era sottoposta a una doppia mastectomia preventiva dopo aver scoperto di avere la mutazione genetica Brca1, che aumenta esponenzialmente il rischio di contrarre un tumore al seno e/o alle ovaie. «Perché non posso permettermi di ammalarmi. Perché vorrei che le mie bambine» disse all’epoca «trovassero in me la forza di agire se un giorno anche loro venissero diagnosticate. Perché amo troppo la vita per non fare il possibile per preservarla». Per esperti italiani la Balti ha buone chance di controllare la malattia a lungo termine: «È necessario l’esame istologico e poi una chemio adiuvante, se il carcinoma è stato asportato in toto, con i classici farmaci per il tumore all’ovaio», spiega Savierio Cinieri, presidente Fondazione Aiom dal Congresso della Società europea di oncologia medica a Barcellona. Incoraggia il fatto che la modella sapesse di essere portatrice del gene e che dunque «probabilmente era sotto controllo». Ancora più ottimista Giovanni Scambia, direttore scientifico della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs: «Ci sono ottime possibilità di trattamento con alte probabilità di successo. Siamo in grado di curare molto meglio questo tipo di tumore».