L'ITINERARIO
Cascata della Morricana sui Monti della Laga
L’acqua viene giù da una roccia si getta in limpidi ruscelli
I salti dei corsi d'acqua sono tra i più suggestivi spettacoli naturali. Mi piace guardare le cascate e immaginare come l’acqua si diverta a tuffarsi da altezze vertiginose. L’Appennino ne è ricco e tra i massicci quello dei Monti della Laga ci regala l’acqua più scenografica. Tra le tante, la cascata della Morricana è una delle più note, un luogo splendido che in primavera vi ammalierà. L’escursione è una semplice ma lunga passeggiata adatta a tutti, assicuratevi comunque che non vi sia neve residua, perché in alcuni tratti può essere ghiacciata e insidiosa.
Si parte dalla località il Ceppo sita nel comune di Rocca Santa Maria, in provincia di Teramo, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a 1334 m: si raggiunge per lunghe e tortuose strade asfaltate da Rocca Santa Maria, Valle Castellana o Acquasanta Terme. Si comincia a camminare in direzione del camping, dopo il quale si trova l’indicazione per la cascata della Morricana. Si imbocca un comodo sentiero all'interno della splendida faggeta del bosco Martese, ricco di ruscelli e di ombra.
Il Bosco Martese, il cui nome sembra derivi dal dio Marte, è vastissimo: gli altissimi faggi si stendono a perdita d’occhio per molti chilometri. Il sentiero (numero 333) è ben evidente e ci conduce mano nella mano in luoghi di grande valore naturalistico e di elevata biodiversità. Acqua, faggi, abeti bianchi, martore e gatti selvatici, questo il biglietto da visita di una delle tante perle offerte dai Monti della Laga. Camminando si attraversano fossi e piacevoli cascatelle: il Fosso Castellano, dell'Orso, il Fosso Gelato e del Baciletto, e si raggiunge il rifugio forestale della Fonte dei Guardaboschi (1360 metri, un’ora circa). Il sentiero prosegue pianeggiante per circa 6 km (2 ore di cammino), dopo i quali si comincia a salire e a scorgere le elevazioni dei monti della Laga: ci troviamo al di sotto del Monte Pelone settentrionale e ai maestosi Pizzo di Moscio e Cima Lepri. Ad ogni curva si spera ci sia la cascata perché il fragore delle acque sembra annunciarcela. Ma dobbiamo ancora percorrere un tratto pianeggiante nel profondo vallone del Fosso della Seccinella, attraversare il torrente con tanto di bella cascata e raggiungere un secondo ruscello, per arrivare finalmente al grande e profondo Fosso di Valle Castellana (1580 metri). E qui arriva all’improvviso la Morricana (3 ore dalla partenza, quasi 9 km), in un anfiteatro stupendo spesso innevato.
Da una roccia impermeabile e scura l’acqua viene giù copiosa e si getta in ruscelli giocosi e limpidissimi. È una gran festa di suoni, colori e sorrisi. Se volete potete arrivare alla base della cascata, ma quando è impetuosa a primavera il percorso è scivoloso e insidioso. Più facile è arrivarci d’estate o con la neve (se si è esperti). La sosta si vorrebbe non finisse mai, ma il facile ritorno è comunque lungo. Riprendiamo il cammino tra i faggi con il suono dell’acqua e il silenzio del bosco Martese.
Le foto in questa pagina dell’escursione risalgono a due settimane fa, c’era ancora un po’ di neve e son potuta arrivare a toccare la cascata a tratti ancora gelata.
©RIPRODUZIONE RISERVATA