Chiude a Roma, riapre a Gagliano storica libreria con 24mila volumi 

Rocco Lorusso e Vincenzo Goffredo si trasferiscono con l’attività nel borgo della Valle Subequana Inaugurazione il 31 maggio, in concomitanza con l’avvio del festival dedicato alla lettura Libriganzi

GAGLIANO ATERNO. Diciassette viaggi tra la Capitale e la Valle Subequana. Sono bastati a portare, con un furgone pieno fino all’orlo, i 24mila libri portati in dote a Gagliano Aterno, piccolo borgo di 247 abitanti (dati Istat 2017), da Rocco e Vincenzo, titolari della storica libreria Simon Tanner di Roma. I due librai quei volumi li avevano selezionati, catalogati e venduti per un trentennio nel negozio di 250 metri quadri su tre piani nel quartiere Appio Latino. Poi, a fronte di una crisi che rischiava di metterli in ginocchio, la decisione di trasferirsi in un luogo in cui la vita scorresse con altri ritmi, più lenti, più umani. La scelta cade allora su Gagliano, uno di quei paesi dell’interno abruzzese in lotta da anni contro lo spopolamento.
«Gli affari a Roma non andavano più bene», racconta all’Ansa Rocco Lorusso, «ed è scattato il desiderio di vivere in una comunità più piccola e tranquilla, viscerale. Ho avuto la fortuna di conoscere Raffaele Spadano, ideatore e conduttore del progetto Neo, e l'illuminato sindaco Luca Santilli».
Rocco Lorusso e Vincenzo Goffredo, che hanno già preso residenza nel paese abruzzese, avevano considerato anche altri paesi del territorio: Fontecchio, Tione, Navelli, Civitella Alfedena. Ma è stato Gagliano a conquistarli, «per il fermento e il piacere grande che si percepiscono qui nel promuovere il territorio e fare cultura».
I libri che popolano gli scaffali della nuova libreria di Gagliano sono libri rari, fuori catalogo, antichi. Tutti usati, meticolosamente cercati nel corso di decenni. Arte, letteratura, poesia, scienza, filosofia, letteratura straniera, qualche edizione in inglese, francese, tedesco e spagnolo. Storici volumi che, nelle intenzioni dei librai, potranno portare all’organizzazione di incontri, dibattiti e iniziative culturali, a partire dal giorno stesso dell'inaugurazione della libreria, prevista per il prossimo 31 maggio. Un event che coincide, a Gagliano, con l’avvio di “Libriganzi”, tre giorni dedicata alla lettura giunta alla sua seconda edizione.
«Il nostro scopo qui a Gagliano non è solo la vendita di libri», sottolinea Lorussso. «Con questa quantità enorme di libri in un piccolo centro come questo miriamo a contagiare la Valle Subequana, a essere punto d’incontro per il territorio, per promuovere la cultura, la letteratura, la poesia».
Una Valle, quella Subequana, che negli ultimi cento anni ha perso il 90% della popolazione. Ma ora qualcuno torna, qualcuno arriva: sono circa venti i nuovi abitanti negli ultimi tre anni. Gagliano Aterno cresce, il progetto di “neopopolamento”, si espande. Il progetto Neo (Nuove esperienze ospitali) è partito tre anni fa e quest'anno il progetto verrà esteso anche agli altri cinque comuni della Valle, Castel di Ieri, Goriano Sicoli, Molina Aterno, Castelvecchio Subequo e Secinaro. «Nel 2021 a Gagliano c’era solo un bar, ora ci sono quatto associazioni, apriranno un ristorante, un noleggio bici, attività di arrampicate ed escursioni», racconta Raffaele Spadano, antropologo e presidente dell'associazione Mim Montagne in movimento. Il progetto Neo permette ogni anno a sette ragazzi di vivere sei mesi a Gagliano, offrendo casa, tutoraggio e formazione di alto livello. Chi vuole, poi, può decidere di restare sul territorio.
Proprio venerdì, il progetto Neo è stato analizzato in un incontro organizzato a Secinaro da Fondazione Hubruzzo e Fondazione industria responsabile, in collaborazione con Mim e Comune di Gagliano Aterno. Diciassette le domande arrivate per il bando Neo 2024 dal Nord e Centro Italia: candidati con buon livello di istruzione e voglia di vivere in comunità. Dieci gli assegnatari selezionati: i neo abitanti riceveranno alloggio e formazione per sei mesi, dal 20 maggio al 22 novembre 2024, per «abitare la Valle Subequana».
Qui è forte «l'impegno per la rigenerazione della comunità», conclude Lorusso, «frutto della combinazione e dell'intesa di due giovanissimi, l’antropologo Spadano e il sindaco Santilli. Hanno lavorato ognuno col proprio ruolo su un terreno comune: inserire in questa comunità elementi che possano far tornare a vivere la valle e i risultati iniziano a vedersi. Entrambi sono la ragione per la quale siamo qui».
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