Ciak, si gira nella neve dell’Aremogna
La Seconda Via, opera prima di Garilli, racconta la ritirata di Russia del '43, combattuta anche dal battaglione L’Aquila
CASTEL DI SANGRO. Camminare nella neve, con temperature improbabili e solo qualche tenda per ripararsi, sostenuti solo dalla speranza di tornare a casa un giorno. La seconda via racconta questo, dal punto di vista del battaglione Alpini L’Aquila. Un’opera prima del regista Alessandro Garilli, ispirata al libro Ritorno di Nelson Cenci, incentrato sulla ritirata dei contingenti italiani dalla Russia durante la Seconda Guerra mondiale.
Il film narra gli avvenimenti della battaglia di Nikolajewka, combattuta dagli alpini il 26 gennaio del 1943, che costò la vita a migliaia di uomini. Parte delle scene sono ricreate nella piana dell’Aremogna di Castel di Sangro. Le riprese sono partite a fine gennaio. La location selezionata, viene assicurato dalla troupe, offre paesaggi che si sposano perfettamente con le tematiche del film, le società di produzione hanno trovato grande entusiasmo e ospitalità da parte del territorio. A disposizione della troupe è stato messo un team di professionisti che hanno permesso di raggiungere le località scelte senza problemi.
Il film ha il grande merito di recuperare, tra i tanti avvenimenti che la storia di quel periodo propone, una vicenda molto significativa e darle il giusto prestigio. Il battaglione L’Aquila, col solo aiuto del battaglione Monte Cervino, riuscì a bloccare l’avanzata nemica. Gli alpini abruzzesi, a costo di spaventose perdite, continuarono poi a combattere al fianco dei pochi uomini rimasti del battaglione Monte Cervino e poi insieme ai battaglioni Vicenza e Val Cismon. Tutto questo, fino al 16 gennaio 1943, quando arrivò l’ordine di ritirarsi. Gli abruzzesi del battaglione L’Aquila rimasero a Selenyj Jar, con la temperatura di -40° e scarsi mezzi a disposizione. Dopo pochi giorni, la colonna formata dalle truppe italiane in ritirata, cui erano aggregati diversi reparti delle altre potenze dell'Asse (specialmente tedeschi e ungheresi), venne bombardata da parte dagli aerei dell’Armata Rossa. Le perdite italiane furono altissime ma le truppe dell'Asse, pur decimate e completamente disorganizzate, riuscirono a raggiungere Šebekino, il 31 gennaio 1943, località al di fuori della "tenaglia" russa. Degli oltre 1.600 alpini abruzzesi partiti, cominciarono la ritirata solo in 300, gli altri risultarono morti, rimasti feriti o dispersi durante il mese precedente. Al ritorno in Patria, il Battaglione Alpini L’Aquila contava solo tre tra ufficiali e sottufficiali e 159 Alpini.
La Seconda Via è una coproduzione italo-slovena, per l'Italia prodotta da Qualityfilm e Angelika Vision, per la Slovenia da Staragara, in collaborazione con Rai Cinema e con il contributo selettivo del Ministero della Cultura.Fanno parte del cast Nicola Adobati, Simone Coppo, Giusto Cucchiarini, Ugo Piva, Matteo Ramundo, Stefano Zanelli. Il film gode del patrocinio del ministero della Difesa e della Provincia ed è realizzato in partnership con lo Stato maggiore dell’Esercito, l’Associazione nazionale alpini, la Sezione Ana di Bergamo, l’azienda agricola La Boscaiola Vigneti Cenci, Ava (Associazione valori alpini) e Air Studio 8 srl.
«Siamo entusiasti di essere a disposizione di questo progetto», ha commentato il presidente della Provincia dell'Aquila, Angelo Caruso.
Il film narra gli avvenimenti della battaglia di Nikolajewka, combattuta dagli alpini il 26 gennaio del 1943, che costò la vita a migliaia di uomini. Parte delle scene sono ricreate nella piana dell’Aremogna di Castel di Sangro. Le riprese sono partite a fine gennaio. La location selezionata, viene assicurato dalla troupe, offre paesaggi che si sposano perfettamente con le tematiche del film, le società di produzione hanno trovato grande entusiasmo e ospitalità da parte del territorio. A disposizione della troupe è stato messo un team di professionisti che hanno permesso di raggiungere le località scelte senza problemi.
Il film ha il grande merito di recuperare, tra i tanti avvenimenti che la storia di quel periodo propone, una vicenda molto significativa e darle il giusto prestigio. Il battaglione L’Aquila, col solo aiuto del battaglione Monte Cervino, riuscì a bloccare l’avanzata nemica. Gli alpini abruzzesi, a costo di spaventose perdite, continuarono poi a combattere al fianco dei pochi uomini rimasti del battaglione Monte Cervino e poi insieme ai battaglioni Vicenza e Val Cismon. Tutto questo, fino al 16 gennaio 1943, quando arrivò l’ordine di ritirarsi. Gli abruzzesi del battaglione L’Aquila rimasero a Selenyj Jar, con la temperatura di -40° e scarsi mezzi a disposizione. Dopo pochi giorni, la colonna formata dalle truppe italiane in ritirata, cui erano aggregati diversi reparti delle altre potenze dell'Asse (specialmente tedeschi e ungheresi), venne bombardata da parte dagli aerei dell’Armata Rossa. Le perdite italiane furono altissime ma le truppe dell'Asse, pur decimate e completamente disorganizzate, riuscirono a raggiungere Šebekino, il 31 gennaio 1943, località al di fuori della "tenaglia" russa. Degli oltre 1.600 alpini abruzzesi partiti, cominciarono la ritirata solo in 300, gli altri risultarono morti, rimasti feriti o dispersi durante il mese precedente. Al ritorno in Patria, il Battaglione Alpini L’Aquila contava solo tre tra ufficiali e sottufficiali e 159 Alpini.
La Seconda Via è una coproduzione italo-slovena, per l'Italia prodotta da Qualityfilm e Angelika Vision, per la Slovenia da Staragara, in collaborazione con Rai Cinema e con il contributo selettivo del Ministero della Cultura.Fanno parte del cast Nicola Adobati, Simone Coppo, Giusto Cucchiarini, Ugo Piva, Matteo Ramundo, Stefano Zanelli. Il film gode del patrocinio del ministero della Difesa e della Provincia ed è realizzato in partnership con lo Stato maggiore dell’Esercito, l’Associazione nazionale alpini, la Sezione Ana di Bergamo, l’azienda agricola La Boscaiola Vigneti Cenci, Ava (Associazione valori alpini) e Air Studio 8 srl.
«Siamo entusiasti di essere a disposizione di questo progetto», ha commentato il presidente della Provincia dell'Aquila, Angelo Caruso.