musica

I Dear Jack all'Ariston con "Mezzo respiro"

Riccardo Ruiu, il batterista pescarese della band: «Non dormiamo più, l’uscita di Alessio non ci ha sconvolto. E Leiner è fortissimo»

PESCARA. “Mezzo respiro”. Questo il titolo del nuovo album dei Dear Jack del batterista pescarese Riccardo Ruiu presentato nei giorni scorsi a Milano. “Mezzo respiro” è anche il titolo del brano che la band porterà sul palco dell'Ariston per il Festival di Sanremo che si svolgerà dal 9 al 13 febbraio. Il gruppo musicale, sbocciato nel talent di Maria De Filippi “Amici” e composto da Riccardo Ruiu, Francesco Pierozzi (chitarra elettrica e acustica), Lorenzo Cantarini (chitarra elettrica, cori), Alessandro Presti (basso), ha assorbito la prematura uscita del cantante Alessio Bernabei e dopo un breve periodo di incertezza ha accolto come nuova voce Leiner Riflessi, conosciuto dal grande pubblico nel corso di un altro talent, “X Factor”. La band è stata impegnata di recente nel Capodanno da Bari con Gigi D'Alessio e gli amici The Kolors (tra l'altro hanno anche la stessa casa discografica). A pochi giorni dalla seconda apparizione consecutiva sul palco di Sanremo condotto da Carlo Conti , Ruiu ha parlato di questa esperienza con il Centro.

Come state vivendo la vigilia del Festival della canzone italiana?

«Da quando è uscita la notizia di Sanremo non dormiamo la notte. Possiamo dire che addirittura è stata un'emozione più grande di quella dello scorso anno, perché la partecipazione a questa edizione del Festival era molto meno scontata. Per questa ragione siamo davvero molto contenti. Lo scorso anno eravamo da poco usciti dal successo di “Amici” e da 120mila copie vendute del disco ed era quasi come se ci sentissimo di dover partecipare “di diritto”, senza alcuna presunzione. Eravamo una macchina da guerra. Quest'anno invece, per tutti gli avvenimenti che ci sono stati, a partire da settembre, non era così scontato che andassimo all’Ariston, quindi è davvero una bella soddisfazione».

L'uscita del cantante Alessio Bernabei ha rischiato di far sciogliere il gruppo?

«Sinceramento no, perché eravamo super compatti e ogni giorno ci confrontavamo tra di noi e abbiamo sempre pensato che nulla ci avrebbe fermati. Di conseguenza anche nel periodo che sentivamo potesse accadere questa cosa stavamo già scrivendo canzoni nuove. Poi cantate da chi non lo sapevamo ancora, ma noi 4 siamo sempre andati diritti per la nostra strada e convinti di quello che facevamo».

E come siete arrivati a Leiner Riflessi?

«Abbiamo fatto un po' di provini a Milano con 6-7 aspiranti cantanti e un giorno, mentre tornavamo a Roma abbiamo ricevuto la telefonata del nostro manager, Lorenzo Suraci. Ci disse di ascoltare questo ragazzo. L'abbiamo incontrato e siamo stati un pomeriggio in sala prove perché era necessario conoscersi, come persone e come musicisti. Ci ha fatto un'impressione ottima, soprattutto ricordando che Leiner ha solo 18 anni e secondo noi ha dei margini di miglioramento incredibili. È veramente una macchina da guerra, a qualsiasi evento abbiamo partecipato è sempre arrivato concentrato e cosciente di quello che doveva fare».

Che cosa può dare in più Leiner ai Dear Jack?

«Tecnicamente parlando ha una voce incredibile che apporta ai Dear Jack delle venature soul, r&b che prima non avevamo e questo ha influito anche sulla scrittura e sulla scelta dei brani del nuovo disco. Inoltre è una persona iperattiva, a 18 anni ha una voglia di spaccare il mondo incredibile. Ed è un po' quello che a noi serviva in questo periodo. È stato un po' una manna dal cielo».