I più grandi maestri della luce  a Teramo per il Di Venanzo 

Riunita la giuria del Premio internazionale per la fotografia cinematografica Nella rosa Di Giacomo per il film “Rapito” e Casalgrandi per “Confidenza” 

TERAMO. Primi passi per il 29° Premio internazionale per la fotografia cinematografica Gianni Di Venanzo, che avrà il clou a ottobre a Teramo, come sempre organizzato dall’associazione Teramo Nostra. La giuria del concorso intitolato al maestro teramano (1920 -66), direttore della fotografia per Antonioni, Fellini, Rosi e altri grossi nomi della settima arte, cinque volte Nastro d’argento, si è riunita a Roma a Cinecittà per individuare i candidati agli Esposimetri d’oro.
Nelle rose è presente il gotha degli autori della fotografia, capaci di creare con la luce la giusta atmosfera e temperatura emotiva di alcuni dei più rilevanti e bei film della stagione appena trascorsa, diretti da importanti registi italiani e stranieri. Per l’Esposimetro d’oro per la migliore fotografia di un film italiano sono candidati Francesco Di Giacomo per “Rapito” di Marco Bellocchio, Ivan Casalgrandi per “Confidenza” di Daniele Luchetti, Clarissa Cappellani per “Misericordia” di Emma Dante, Gianluca Palma per “Gloria” di Margherita Vicario. Per l’Esposimetro d’oro per la migliore fotografia di un film straniero, sempre della stagione 2023–24, sono stati selezionati il polacco Lukasz Zal per la fotografia del film “La zona d’interesse” di Jonathan Glazer, lo statunitense Edward Lachman per “El Conde” di Pablo Larrain, l’irlandese Robbie Ryan per “Povere creature! Poor Things” di Yorgos Lanthimos. Veterani della direzione delle luci sono in lizza per l’Esposimetro d’oro alla carriera: lo svizzero Renato Berta, autore della fotografia per i maestri francesi Huillet e Straub, Godard, Chéreau, Rivette, Téchiné, Malle, Resnais, Chabrol, e dagli anni Novanta per il maestro portoghese Manoel de Oliveira, l’israeliano Amos Gitai e il nostro Mario Martone (le immagini di “Noi credevamo” gli valgono il David di Donatello); Edward Lachman, proposto dalla giuria pure in questa categoria, collaboratore principe di Todd Haynes (Lontano dal Paradiso, Io non sono qui, Carol, La stanza delle meraviglie) oltre che di Wenders, Altman, Soderbergh, Herzog; l’italiano Cesare Bastelli, collaboratore prediletto di Pupi Avati, oltre che regista a sua volta e anche attore. I nomi individuati dai giurati per l’Esposimetro d’oro alla memoria sono quelli di amici del Premio teramano che non ci sono più, i primi due decorati a suo tempo dal Di Venanzo alla carriera: lo statunitense John Bailey (1942-2023), nel 2017-19 presidente dell’Academy, autore della fotografia per l’esordio registico di Robert Redford (Gente comune), collaboratore di Paul Schrader (American Gigolò, Il bacio della pantera, Mishima) e Lawrence Kasdan (Il grande freddo, Silverado, Turista per caso); Alfio Contini (1927-2020), un centinaio di film in mezzo secolo, collaboratore di Alberto Lattuada, Dino Risi, Liliana Cavani, Michelangelo Antonioni, Pasquale Festa Campanile; gli autori polacchi Witold (1929- 2018) e Piotr Sobocinski (1958-2001), rispettivamente padre e figlio, il primo autore della cinematografia per i registi connazionali Wajda, Zanussi, Polanski, Skolimowski, il secondo per Kiešlowski in due episodi del “Decalogo” e per “Tre colori – Film rosso”; l’olandese Robby Müller (1940-2018), legato al sodalizio artistico con Wim Wenders, collaboratore anche di Jim Jarmusch, Lars von Trier e Roberto Benigni (Il piccolo diavolo).
La giuria del Di Venanzo, presieduta dal giornalista e saggista Stefano Masi, è composta dal giornalista Franco Mariotti, Pasquale Cuzzupoli (direttore area post produzione di Cinecittà Studios), la produttrice Adriana Chiesa, il regista Giorgio Treves, la giornalista Laura Delli Colli (presidente Sindacato giornalisti cinematografici), lo storico e critico Gerry Guida, l’autore della fotografia Giuseppe Venditti. Presenti ai lavori, da osservatori, Piero Chiarini e Sandro Melarangelo, rispettivamente presidente e direttore artistico Teramo Nostra, e Franco Di Donatantonio. responsabile della sezione musicale del Premio.