In scena la vita e le imprese del marciatore Pamich
Il grande atleta olimpico fiumano sarà ospite domenica 5 febbraio al Florian per la Giornata del Ricordo
PESCARA. Il grande marciatore Abdon Pamich, campione olimpico ed europeo negli anni Sessanta, quaranta titoli italiani, è al centro dell’incontro proposto dal Florian Metateatro per la Giornata del Ricordo.
Pamich, 90 anni il prossimo 3 ottobre, nato a Fiume (oggi Rijeka, in Croazia), è stato uno degli atleti italiani con più medaglie vinte nella specialità dei 50 chilometri di marcia alle Olimpiadi, a cui ha partecipato cinque volte, vincendo la medaglia di bronzo a Roma nel 1960 e l'oro a Tokyo quattro anni dopo. Profugo fiumano dopo la fine della Seconda Guerra mondiale e la slavizzazione imposta da Tito, di cui le foibe furono uno degli aspetti più violenti, in fuga come tanti italiani (350mila dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia), cresciuto nel campo di raccolta di Novara, Pamich si è sempre impegnato per la conservazione della memoria storica della comunità giuliano-dalmata in Italia, anche come membro della Società di Studi Fiumani.
Domenica 5 febbraio, ore 17.30, Abdon Pamich sarà al Florian Espace di Pescara per assistere allo spettacolo Passi e partecipare al successivo incontro, due momenti organizzati dal Florian Metateatro in collaborazione con Anvgd, l’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia sorta nel 1947 per raccordare e organizzare le decine di migliaia di profughi, italiani autoctoni, provenienti da quei territori. Passi, produzione della veneziana Compagnia Farmacia Zooè, di e con Marco De Rossi, drammaturgia e regia Gianmarco Busetto, è la storia di Abdon Pamich. Lo spettacolo racconta la finale olimpica della 50 chilometri di marcia di Tokyo 1964: sulla riga di partenza i più forti marciatori del mondo incrociano i loro sguardi. Gli occhi di Pamich si posano su quelli dell’ungherese Istvan Havasi, la sua mente lo porta alla notte del 23 settembre 1947, quando col fratello Giovanni fugge da Fiume. È la prima volta che Pamich assiste alla pièce a lui dedicata. Sarà accompagnato da Marino Micich, autore di saggi storici e direttore dell’Archivio Museo fiumano di Roma, e dal musicista Francesco Squarcia. Passi ha vinto due anni fa il premio drammaturgia al 30° Festival Segnali ed è stato finalista al Premio Giovanni Arpino. Il 10 febbraio, Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 dalla legge 92, il Florian ospiterà alle 17.30 la Compagnia Art Garage (Napoli) con Memoria divisa, installazione-performance di Emma Cianchi, con Emanuele Esposito; a seguire approfondimento con Giulia Basel e Donatella Bracali.
Pamich, 90 anni il prossimo 3 ottobre, nato a Fiume (oggi Rijeka, in Croazia), è stato uno degli atleti italiani con più medaglie vinte nella specialità dei 50 chilometri di marcia alle Olimpiadi, a cui ha partecipato cinque volte, vincendo la medaglia di bronzo a Roma nel 1960 e l'oro a Tokyo quattro anni dopo. Profugo fiumano dopo la fine della Seconda Guerra mondiale e la slavizzazione imposta da Tito, di cui le foibe furono uno degli aspetti più violenti, in fuga come tanti italiani (350mila dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia), cresciuto nel campo di raccolta di Novara, Pamich si è sempre impegnato per la conservazione della memoria storica della comunità giuliano-dalmata in Italia, anche come membro della Società di Studi Fiumani.
Domenica 5 febbraio, ore 17.30, Abdon Pamich sarà al Florian Espace di Pescara per assistere allo spettacolo Passi e partecipare al successivo incontro, due momenti organizzati dal Florian Metateatro in collaborazione con Anvgd, l’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia sorta nel 1947 per raccordare e organizzare le decine di migliaia di profughi, italiani autoctoni, provenienti da quei territori. Passi, produzione della veneziana Compagnia Farmacia Zooè, di e con Marco De Rossi, drammaturgia e regia Gianmarco Busetto, è la storia di Abdon Pamich. Lo spettacolo racconta la finale olimpica della 50 chilometri di marcia di Tokyo 1964: sulla riga di partenza i più forti marciatori del mondo incrociano i loro sguardi. Gli occhi di Pamich si posano su quelli dell’ungherese Istvan Havasi, la sua mente lo porta alla notte del 23 settembre 1947, quando col fratello Giovanni fugge da Fiume. È la prima volta che Pamich assiste alla pièce a lui dedicata. Sarà accompagnato da Marino Micich, autore di saggi storici e direttore dell’Archivio Museo fiumano di Roma, e dal musicista Francesco Squarcia. Passi ha vinto due anni fa il premio drammaturgia al 30° Festival Segnali ed è stato finalista al Premio Giovanni Arpino. Il 10 febbraio, Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 dalla legge 92, il Florian ospiterà alle 17.30 la Compagnia Art Garage (Napoli) con Memoria divisa, installazione-performance di Emma Cianchi, con Emanuele Esposito; a seguire approfondimento con Giulia Basel e Donatella Bracali.