CINEMA
In uscita d'estate il docufilm su Flaiano, protagonista l'attore Dapporto
Diretto dal regista e compositore abruzzese Cavuti. Placido interpreta De Sica. Riprese tra Roma, Fregene e Pescara
L'AQUILA. Comincia venerdì (14 maggio) il montaggio delle riprese del docufilm su Flaiano "Un marziano di nome Ennio". Protagonista del lungometraggio, in uscita in estate, l'attore Massimo Dapporto. Si tratta del terzo progetto diretto dal regista e compositore abruzzese Davide Cavuti. Le riprese tra Roma, Fregene e Pescara.
Ironia, disincanto e tanto impegno caratterizzano la vita di Flaiano, dalla sua attività di scrittore e critico del tempo, ma anche la figura di padre amorevole. La scena finale girata a Roma, nell'Accademia Nazionale dei Lincei, vede protagonista Michele Placido nei panni di Vittorio De Sica. Il lungometraggio vanta un cast di eccellenza: Massimo Dapporto (Ennio Flaiano), Mariano Rigillo (Federico Fellini), l'attore Lino Guanciale (un giornalista) e poi Edoardo Siravo Debora Caprioglio, Maria Letizia Gorga, Annalisa Favetti. Accanto a loro ci sono i contributi di autorevoli personaggi del mondo del cinema e della cultura tra cui Enrico Vanzina, Giuliano Montaldo, Paola Gassman, Masolino D'Amico, Giuseppe Rosato.
"È un onore aver affidato la scena finale a Placido - dice Cavuti - un artista e un uomo che ha creduto in me, sia suo compositore e musicista e ora come autore e regista. Flaiano è protagonista del film in prima persona e raccontato dagli altri personaggi quando è assente. Nomi prestigiosi del tempo, tra i quali De Sica e Peppino Amato, produttore della Dolce Vita, raccontano Flaiano attraverso aneddoti sulla sua carriera e vita. Attraverso le sue parole ho cercato di restituire la sua anima e la sua personalità". "Oltre al grande scrittore e sceneggiatore - sottolinea Cavuti - lui era anche un uomo che portava con sé il dramma della figlia malata, che Flaiano chiamava "amore purissimo". Questo film è destinato soprattutto ai giovani, per consentire loro di conoscere la grandezza del personaggio di Ennio Flaiano, il quale dell'Abruzzo ha sempre conservato il pudore dei sentimenti, come egli stesso afferma".