l'evento
L'Aquila capitale del Fantasy per un giorno
Un appuntamento per "cosplayer", collezionisti, accaniti giocatori o esploratori delle ambientazioni fantasy (dal "Trono di spade" alla "Terra di mezzo")
L'AQUILA. Lucca Games", "Romics" e nella nostra regione "Teramo comics": in questi ultimi anni si sono moltiplicati gli appuntamenti dedicati al fantastico, al fumetto d'autore, ai giochi di ruolo, all'universo di Tolkien… Adesso questo mondo variegato - fatto di cosplayer (i giovani che indossano i costumi dei propri eroi o super-eroi), collezionisti, accaniti giocatori o esploratori delle ambientazioni fantasy (dal "Trono di spade" alla "Terra di mezzo") - sbarca anche a L'Aquila.
Infatti domenica 7 giugno, il coworking "Strange Office" (via Roma, 215) ospiterà stand, dimostrazioni e tornei durante il primo "L'Aquila Fantasy Fest". Dalle 10 alle 22 sarà possibile partecipare a tornei dei giochi più gettonati (Warhammer 40K, Magic, Yu-Gi-Oh!), ammirare il cosplay contest, e per i meno competitivi passare qualche ora in relax grazie ai tanti boardgame di una fornitissima ludoteca. Inoltre nel "cubo" del coworking si susseguiranno presentazioni di libri (tra questi quelli dell'aquilano Luca Centi Pizzutilli) o seminari su questi temi che ormai hanno travalicato la dimensione di nicchia dove sono stati a lungo confinati (a cura di Andrea Massacesi e Salvatore Santangelo).
L'evento è stato immaginato da Riccardo Cicerone ("Strange Office") e realizzato con la collaborazione dell'associazione "L'Aquila che rinasce" e della ludoteca/caffè letterario che presto aprirà i battenti in città: "The Lost Dungeon".Riccardo ci racconta delle centinaia di adesioni arrivate dai social e riporta i commenti entusiasti di una comunità di appassionati che dai primi anni del 2000 è rimasta orfana di un appuntamento - "Sulle tracce del drago" - che per quasi dieci anni era stata una tappa fissa delle estati aquilane: "Speriamo che questo sia solo il primo di una serie di appuntamenti. Tra l'altro chi come noi si confronta con i temi dell'innovazione, della stampa 3D e delle startup, non può prescindere dal confronto con questa cultura underground creativa e piena di stimoli positivi". Voci di corridoi ci parlano di un tentativo di rianimare appunto il format "Sulle tracce del drago" (che aveva il suo punto di forza nella contaminazione tra generi, infatti il "contenitore" prevedeva assieme ai giochi, mostre e concerti).
Rinascerà? Molto dipenderà dalla risposta dei giovani aquilani a questa "diversa" proposta culturale… Salvatore Santangelo (che di "Sulle Tracce del Drago" era stato l'ideatore e l'animatore per quasi un decennio) ci spiega come oggi: "Il fantasy si è molto evoluto, scavalcando la matrice con cui l’abbiamo conosciuto. Pensiamo alla forza mainstream della saga di George R.R. Martin da cui è tratta la serie tv del 'Trono di Spade', con il suo innovativo e visionario linguaggio". Per Santangelo questo successo e rinnovato entusiasmo passa anche attraverso il mondo dei giochi di ruolo.
Domenica 7 giugno ore 10:00 la prima edizione di L'Aquila Fantasy Fest nei nostri spazi di Via Roma, 215. #AQFF2015 pic.twitter.com/GENsd3GGjs
— StrangeOffice (@Strange_Office) 30 Maggio 2015
La prima edizione di D&D, una produzione amatoriale di tre manualetti scritti da due appassionati, Gary Gigax e Dave Arneson, fu pubblicata nel 1974, ovvero quarant’anni fa (arrivando in Italia nel 1985 nella famosa scatola rossa della Editrice giochi) ed è considerato il primo vero gioco di ruolo, nel quale i partecipanti interpretano un personaggio sotto la guida di un Master. Negli anni successivi esplose come fenomeno pop. Da allora il mondo del gaming è cresciuto a dismisura. Oggi solo per quanto riguarda i giochi da tavolo si tratta di un’industria da un miliardo di dollari annui.
Lo spirito di D&D è ovunque. “Vogliamo che le persone condividano esperienze, amando le storie che creano, senza che la piattaforma diventi un ostacolo”, ha spiegato l'esperto Usa Nathan Stewart. Recuperando così lo spirito originale: nelle intenzioni iniziali, Gigax e Arneson non volevano creare un gioco nuovo, ma una serie di regole che espandesse la loro esperienza ludica in un’avventura senza fine, basata sulle storie: “Quei giocatori che hanno una fantasia sconfinata troveranno in queste regole la risposta alle loro preghiere”, spiegava il loro manuale.