L’arte del cibo intorno all’Albero della cuccagna

Mercoledì allo Spazio Di Paolo a Spoltore happening con l’artista Levini, il critico Bonito Oliva e la chef Mancini

PESCARA. La tavola metafora della rete di relazioni umane che costruiscono la trama del vivere comune, oggi ferita a morte. Un monito tremendamente necessario rilanciato dall'arte nella sua ostinazione a voler cambiare il mondo dando il buon esempio. E' tutta qui l'utilità della performance “Tentazioni artistiche culinarie” con l'artista Felice Levini, la chef Cinzia Mancini, il regista Ferdinando Vicentini Orgnani, i vini della cantina Zaccagnini. Tutto questo. mercoledì prossimo, e intorno alle 18, allo Spazio Di Paolo a Spoltore, con l'intervento del critico d'arte Achille Bonito Oliva. L’incontro sarà trasmesso sulla web radio Ram live (www.live.radioartemobile.it); l’ingresso è su invito. «Sarà una serata poco edonistica nonostante vino e cibi d'autore, quanto piuttosto giocata sui rimandi ai valori artistici e culturali insiti nel concetto del sedersi insieme a tavola», dice Mario Di Paolo, promotore della serata stile happening anni '60 alimentata dalla sinergia tra diversi specifici artistici intorno al grande progetto “L'Albero della cuccagna” ideato e curato da Bonito Oliva.

Una mostra diffusa sul territorio nazionale ispirata al tema arcaico dell'albero della cuccagna,un simbolo di abbondanza eletto dall’arte a monito, per invitare a riflettere sui temi del cibo e sue implicazioni sociali, in sintonia con Expo 2015, partner del progetto.

Il critico d'arte ha voluto coinvolgere quaranta artisti ed eletto altrettanti luoghi, in Abruzzo l'ex colonia Stella Maris a Montesilvano, dove è intervenuto Felice Levini. L'installazione ad hoc del suo Albero della cuccagna fronte mare, alto dieci metri, ispirato agli elementi naturali e ai quattro punti cardinali, è stata inaugurata lo scorso ottobre e resta allestita fino al prossimo febbraio, grazie all'associazione Zerinthia di Mario Pieroni e al Comune di Montesilvano. Allo Spazio Di Paolo verranno presentati altri lavori di Levini e documenti video. Ma sarà il MinestroneThai di Cinzia Mancini patronne della Bottega culinaria biologica nella campagna di San Vito Chietino - realtà proiettata con decisione verso una cucina creativa di stampo concettuale e materico - a fare da catalizzatore della serata di mercoledì.

«Nella mia visione di zuppa ho scelto un piatto povero presente in tutte le tradizioni gastronomiche», spiega Cinzia Mancini. «Ho voluto chiamarlo minestrone thai per la mia personale predilezione della cucina orientale e perché racchiude una diversità di componenti. Ricchezza di gusto che tecnicamente ho esaltato tagliando tutti gli ortaggi come spaghetti. Un minestrone osmotico in cui le patate, tagliate per la lunghezza, si colorano di rosso assorbendo il succo della rapa rossa». Il gesto artistico sarà completo con l'inserimento di uno scampo al centro di ogni piatto offerto agli ospiti. «E’ un minestrone evoluto e fantasioso, che rimanda alla zuppa di miso, tant'è che sarà consumata con le bacchette», annuncia Ferdinando Vicentini Orgnani, il regista friulano autore di “Vinodentro”, riconoscendo la sua grande passione per la cucina e la convivialità. A tavola come nella vita.

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