La collezione dannunziana  ora trova casa al Vittoriale 

Acquisito a Gardone il fondo Paglieri: a Pescara resterà la biblioteca moderna Migliaia di documenti, carteggi e inediti per completare la biografia del Vate

PESCARA. Il Vittoriale degli Italiani acquisisce la più grande collezione dannunziana privata in Italia, la Collezione Paglieri: migliaia di documenti, opere, carteggi, autografi e materiale inedito necessario per ricostruire la biografia completa del Vate e la storia dell’ultima dimora sulle rive del Garda del poeta pescarese. E la Regione Abruzzo ne acquisisce la biblioteca moderna. Nell’ambito della manifestazione “Vedi, vedi: queste sono le carte che ti volevo mostrare”, sabato 29 giugno al Vittoriale il presidente Giordano Bruno Guerri presenterà al pubblico la più importante acquisizione di documenti dannunziani mai fatta nella storia del Vittoriale. Migliaia di documenti, manoscritti, bozze di opere, carteggi, autografi, appunti, cartoline, moltissimi materiali inediti, provenienti appunto dalla grande collezione Paglieri. «Con questa acquisizione», commenta il presidente Guerri «portiamo al Vittoriale la più grande collezione dannunziana esistente al di fuori dei nostri archivi. È stato un grande investimento economico, ma soprattutto un’operazione dal grandissimo valore culturale, che ci permetterà di scoprire sfumature rimaste ancora inedite di d’Annunzio, dei suoi rapporti personali e professionali e della costruzione del Vittoriale. Inoltre, facendo da tramite per la Regione Abruzzo», spiega lo storico, «nell’acquisizione della biblioteca moderna del Fondo Paglieri, finalmente Pescara potrà avere una biblioteca dedicata alla figura del Vate e diventare un secondo importante punto di riferimento per gli studiosi dannunziani e gli storici». Sabato , insieme a Giordano Bruno Guerri e ai rappresentati della Regione Abruzzo e del Comune di Pescara, sarà presente Debora Paglieri, per raccontare la storia della collezione dannunziana e la sua importanza: il primo nucleo nasce già prima dell’ultimo conflitto mondiale, negli anni Trenta con il poeta ancora in vita, grazie all’imprenditore alessandrino Lodovico Paglieri – classe 1902, prosecutore della nota dinastia profumiera – che fin dalla gioventù aveva letto ed apprezzato le opere dannunziane. È in questo clima culturale che il figlio Mario, nato nel 1934, cresce ereditando dal padre Lodovico la passione per la figura e l’opera di Gabriele d’Annunzio. Nella biblioteca del grande appartamento in cui vive con i genitori, all’età di 12 anni Mario Paglieri scopre “Il trionfo della morte”: il romanzo determinerà l’interesse che accompagnerà il collezionista alessandrino per tutta la vita e che lo porterà a raccogliere l’enorme patrimonio diventato la collezione dannunziana Paglieri, con la consapevolezza di aver saputo trasmettere alla generazione successiva una profonda passione che non terminerà con lui. La figlia Debora continua infatti a occuparsi della preziosa raccolta, a prendersene cura «con la convinzione», si legge in una nota del Vittorile, «maturata e condivisa negli anni, che un bene così prezioso non possa restare “chiuso” fra le mura di un palazzo privato». 1800 esemplari di edizioni speciali, uniche, popolari, in volume monografico o pubblicate a puntate in riviste e quotidiani, in italiano otradotte in altre lingue, che riportano dediche o carte autografe o che presentano un particolare pregio editoriale; messaggi, orazioni, lettere, pubblicati a stampa in facsimile d’autografo, nelle loro diverse edizioni; un’importante raccolta di spartiti e partiture musicali complete, composte tutte per opere dannunziane; 1.000 lettere di d’Annunzio a vari corrispondenti e 200 lettere di vari corrispondenti al poeta odi corrispondenze tra suoi amici e collaboratori; diversi manoscritti, tra opere, componimenti e messaggi; buste, carte sparse, appunti, note spese, biglietti, documenti personali e di famiglia, una moltitudine di documenti che andranno a ricomporre il quadro della intricata biografia dannunziana; oltre 100 messaggi e manifesti fiumani, i volantini del volo su Vienna, le locandine del teatro e delle pubblicità; di straordinaria importanza per la ricostruzione delle vicende della Fabbrica del Vittoriale i faldoni che conservano agende, libri mastri e fatture provenienti dall’ufficio dell’architetto Gian Carlo Maroni; per finire, album e stampe fotografiche sciolte per un totale di centinaia di immagini. La collezione verrà allestita in una sala aperta agli studiosi e intitolata a Mario Paglieri, nel Museo della Santa Fabbrica Gian Carlo Maroni al Vittoriale.