Melozzi e mille coristi alla Notte dei Serpenti 

La rivoluzione della musica tradizionale abruzzese: all’appuntamento del 20 luglio a Pescara hanno aderito 15 formazioni

PESCARA. Sarà dedicata a Stefano Mancini – tecnico audio recentemente scomparso che aveva lavorato alla prima edizione – la seconda Notte dei Serpenti, il concertone che celebra la cultura e la tradizione musicale abruzzese anche attraverso un gran numero di cori folkloristici e polifonici dalla regione. L’idea è del maestro Enrico Melozzi, che è al lavoro per coinvolgere quante più corali abruzzesi possibili, tutte in abiti tradizionali. Ad oggi, già 15 formazioni hanno aderito all’iniziativa.
L’appuntamento resta per sabato 20 luglio allo Stadio del Mare. «La nostra tradizione musicale è un patrimonio inestimabile che nasce dai canti popolari, espressione spontanea della vita comunitaria nei campi di lavoro e nelle case», dichiara il compositore direttore d’orchestra e violoncellista teramano. «Questi canti nel corso del tempo si sono evoluti in cori polifonici strutturati, soprattutto nel primo e secondo dopoguerra. Oggi, i cori rappresentano un vero e proprio collante sociale nelle piccole comunità dell’entroterra abruzzese, coinvolgendo persone di tutte le età nella vita del paese. La Notte dei Serpenti sarà una vetrina internazionale per l’Abruzzo. Ed è per questo che sogno di coinvolgere mille, o forse anche duemila coristi». Fondamentale, a tal proposito è la collaborazione con l'Arca, Associazione regionale cori abruzzesi che sta raccogliendo adesioni. «L’Arca», afferma il presidente Gianni Vecchiati «è particolarmente lieta di questa collaborazione, che si attiva in un momento molto significativo: le celebrazioni del quarantennale dell’associazione. La valorizzazione della coralità abruzzese e la salvaguardia delle sue tradizioni costituiscono l’impegno fondativo del nostro sodalizio. Per i nostri cori sarà una partecipazione importante e prestigiosa». Un'idea del genere non poteva non riscontrare grande entusiasmo fra i cori. «Ho condiviso da subito e con grande entusiasmo l’idea del maestro Melozzi di coinvolgere tutta la coralità abruzzese», sottolinea Rossana Meletti, direttrice del coro Le Voci delle Ville di Ortona. «A mio parere abbiamo il dovere di accendere un faro sui nostri bellissimi canti popolari e possiamo farlo appoggiando il progetto del maestro. La musica si evolve, va al passo con i tempi e se queste “rivisitazioni” in chiave moderna dei nostri canti popolari servirà per avvicinare i giovani alle nostre belle canzoni, ben venga Melozzi e La Notte dei Serpenti. Parlando con lui traspare l’amore infinito per la sua terra d’Abruzzo e la voglia di scoprire e far brillare melodie antiche bellissime ma ormai quasi dimenticate. A modo suo naturalmente, con la sua voce, con i suoi ritmi, le sue orchestrazioni, i cantanti famosi. L’itinerario della esplorazione e della contaminazione resta, per quello che mi riguarda, l’unico modo per assicurare un futuro alla nostra canzone. È sempre stato fatto, anche nella musica classica. Pensiamo ad esempio a come Kodaly e Bartok l’hanno rivoluzionata inserendo ritmi e melodie prese dai canti popolari della loro terra».