Ninì, pioniera dell’alpinismo che filmò le vette 

Incontro di Snoq e Cai oggi a Teramo su Ortensia Pietrasanta, unica donna nella prima traversata sciistica del Gran Sasso

TERAMO. La prima traversata sciistica del Gran Sasso fu compiuta nel marzo del 1932 da un terzetto di ardimentosi scialpinisti. Tra loro la 22enne Ninì Pietrasanta, milanese nata a Bois-Colombes, una delle prime donne a cimentarsi con le discipline della montagna, tradizionalmente riservate agli uomini.
Ninì (diminutivo di Ortensia Ambrogina) compì la traversata con Luigi Binaghi e Aldo Bonacossa, futuro presidente del Club Alpino Accademico Italiano dal 1933 al 1947. Fu il conte Bonacossa a invitare l’alpinista lombarda in Abruzzo per alcune impegnative escursioni sci-alpinistiche, come la traversata del gruppo del Gran Sasso e la prima salita con gli sci della vetta orientale del Corno Grande. Sebbene molto giovane, Ninì Pietrasanta era già nota nell’ambiente alpinistico grazie alle scalate del Monte Rosa, dell’Ortles, della parete nord del Lyskamm Orientale (prima ascesa femminile) e altre imprese. Per ricordare questa importante figura dell’alpinismo italiano il comitato “Se Non Ora Quando?” di Teramo, il Club alpino italiano – Sezione Isola del Gran Sasso e l'associazione “Emozioni in cammino” propongono oggi a Teramo l’incontro “Ninì Pietrasanta, una grande alpinista sul Gran Sasso”, alle 17 nella sala polifunzionale “Cristina da Pizzano” (via Comi 11). Intervengono Maria Scarponi (Snoq), Silvio Di Eleonora (Cai Isola), Catia Manfrè (Tam - Cai Lanciano). Proprio Di Eleonora pubblicò rare foto del Cai-Roma della traversata sciistica di Ninì e i suoi due compagni nel bellissimo volume “Atlante storico del Gran Sasso d’Italia” curato con Fausto Eugeni e Lina Ranalli (Ricerche&Redazioni, 2012) Ninì Pietrasanta, che insieme al marito Gabriele Boccalatte compì poi altre salite di notevole impegno sulla catena alpina (lui morì nell’estate del 1938 nell’aprire una nuova via sulla parete sud dell'Aiguille de Triole), era anche un’appassionata narratrice che documentava le imprese con la macchina fotografica e la cinepresa oltre che con l’annotazione minuziosa sui suoi taccuini di ogni aspetto, non solo tecnico.
Dell'esperienza sul Gran Sasso lasciò una dettagliata testimonianza in un lungo articolo sulla rivista mensile del Cai. L'incontro odierno sarà anche l’occasione per riflettere sull'alpinismo femminile e il suo ruolo nell'emancipazione delle donne. Saranno letti brani tratti dal libro “Pellegrina delle Alpi”, diario di montagna di Ninì Pietrasanta pubblicato nel 1934 da Antonio Vallardi, in cui viene rivendicata la libertà delle donne di arrampicare in montagna. Vera chicca la proiezione del pluripremiato documentario “Ninì” (2014) di Gigi Giustiniani e Raffaele Rezzonico, realizzato coi materiali fotografici e filmici recuperati da Lorenzo Boccalatte, figlio di Ninì e Gabriele: 2.400 fotografie catalogate e rulli inediti di pellicole girati tra il ’32 e il ’36. Prima di Pietrasanta nessuno aveva portato una cinepresa nelle arrampicate e il materiale da lei girato costituisce fonte importante per capire l’alpinismo dei primi decenni del Novecento.
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