PANARIELLO-MASINI SENZA FILTRI: LA STRANA COPPIA DELL’ESTATE
I due artisti toscani si danno appuntamento ai “Cantieri dell’Immaginario”: sfida fra battute e canzoni Lo show all’Aquila il 25 luglio. Il musicista: «Non vedo l'ora di tornare in Abruzzo, terra di tanti talenti»
L'AQUILA. «Dicono che faccia il cantautore, ma in realtà sono un allenatore di calcio mancato, anzi il Pescara di Zeman va molto meglio da quando segue i miei preziosi consigli». Che Marco Masini fosse un appassionato di calcio, tifoso sfegatato della Fiorentina è risaputo. Ben meno chiaro che si potesse parlare in termini calcistici del suo concerto-spettacolo in allestimento con l'amico di una vita, Giorgio Panariello.
«Ci siamo conosciuti allo stadio», scherza, «durante Fiorentina-Milan e Giorgio è milanista. Era accanto a me e mi chiedeva come funzionava il calcio, gli schemi... il 4-2-3-1, il 4-4-2, io spiegavo, spiegavo tutta la partita, ma credo che ancora non abbia capito». Se si rivolge la stessa domanda a Panariello, la risposta è un po' diversa: «Ci siamo conosciuti nei sobborghi dello spettacolo toscano, abbiamo avuto, purtroppo, una gioventù difficile, una gioventù bruciata dove abbiamo avuto a che fare con “gentaccia” come Pieraccioni, Conti, poi uno si domanda perché cresce male...».
Un appuntamento, dunque, per un format inedito che arriverà all'Aquila martedì 25 luglio nell'ambito dei Cantieri dell'Immaginario, sul palco allestito in fondo alla scalinata di San Bernardino.
Ha debuttato a Bologna nella seconda settimana di luglio, con data zero a Termoli. Proprio nel Molise i due hanno perfezionato lo spettacolo, lavorando alla definizione della scrittura e all'allestimento di quello che si propone come lo strano incontro fra due amici che non hanno assolutamente niente in comune se non uno sguardo attento sulla vita con due modi diversi di raccontarla. Un incontro (e uno scontro) tra le canzoni che hanno accompagnato la carriera di Masini e le battute di Panariello. «È da tempo che sentivo l’esigenza di inserire un po’ di musica nel mio nuovo show», spiega quest'ultimo, «e sono contento che, fra tanti cantanti a cui ho chiesto di far parte del mio spettacolo, Marco sia stato l’unico che ha detto sì… E questo me lo ricorderò per tutta la vita». Altra risposta che non convince la controparte: «Ringrazio Giorgio», incalza Masini, «per aver accettato l’invito nel mio spettacolo, così mi dà modo di riposare la voce e fa due battute fra una canzone e l’altra». A Panariello la controreplica: «Vorrei tranquillizzare il pubblico, in questo mio nuovo spettacolo, durante le canzoni di Marco, organizzerò una tombolata con ricchi premi».
I due potrebbero andare avanti a lungo. Uno spettacolo che lascia fuori temi di stretta attualità per affrontare la vita in tutti i suoi aspetti: amore, tradimenti, tempo che passa, evoluzioni personali. «Uno sguardo leggero su quello che sono le nostre esistenze», spiega Masini chiarendo di parlare di quella leggerezza che era cara a Italo Calvino. Entrare nei problemi senza banalizzarli, ma sublimandoli attraverso l'arte che consente sempre di virare le luci al grigio. Del resto, durante la pandemia, il suo socio Panariello aveva coniato questa espressione: «Noi artisti siamo virologi dell'anima».
Nello spettacolo ci sarà spazio per un omaggio a un altro amico di sempre, Francesco Nuti. «Non vedo l'ora di tornare in Abruzzo», conclude Masini, «terra di tanti talenti. In molti mi scrivono per chiedere consigli musicali, anche per la composizione. Come questo Alessandro con cui sono entrato in contatto nei giorni scorsi. Bravo, ne sentirete parlare».
Positivi i feedback dopo la prima tornata di spettacoli.
«Ci siamo conosciuti allo stadio», scherza, «durante Fiorentina-Milan e Giorgio è milanista. Era accanto a me e mi chiedeva come funzionava il calcio, gli schemi... il 4-2-3-1, il 4-4-2, io spiegavo, spiegavo tutta la partita, ma credo che ancora non abbia capito». Se si rivolge la stessa domanda a Panariello, la risposta è un po' diversa: «Ci siamo conosciuti nei sobborghi dello spettacolo toscano, abbiamo avuto, purtroppo, una gioventù difficile, una gioventù bruciata dove abbiamo avuto a che fare con “gentaccia” come Pieraccioni, Conti, poi uno si domanda perché cresce male...».
Un appuntamento, dunque, per un format inedito che arriverà all'Aquila martedì 25 luglio nell'ambito dei Cantieri dell'Immaginario, sul palco allestito in fondo alla scalinata di San Bernardino.
Ha debuttato a Bologna nella seconda settimana di luglio, con data zero a Termoli. Proprio nel Molise i due hanno perfezionato lo spettacolo, lavorando alla definizione della scrittura e all'allestimento di quello che si propone come lo strano incontro fra due amici che non hanno assolutamente niente in comune se non uno sguardo attento sulla vita con due modi diversi di raccontarla. Un incontro (e uno scontro) tra le canzoni che hanno accompagnato la carriera di Masini e le battute di Panariello. «È da tempo che sentivo l’esigenza di inserire un po’ di musica nel mio nuovo show», spiega quest'ultimo, «e sono contento che, fra tanti cantanti a cui ho chiesto di far parte del mio spettacolo, Marco sia stato l’unico che ha detto sì… E questo me lo ricorderò per tutta la vita». Altra risposta che non convince la controparte: «Ringrazio Giorgio», incalza Masini, «per aver accettato l’invito nel mio spettacolo, così mi dà modo di riposare la voce e fa due battute fra una canzone e l’altra». A Panariello la controreplica: «Vorrei tranquillizzare il pubblico, in questo mio nuovo spettacolo, durante le canzoni di Marco, organizzerò una tombolata con ricchi premi».
I due potrebbero andare avanti a lungo. Uno spettacolo che lascia fuori temi di stretta attualità per affrontare la vita in tutti i suoi aspetti: amore, tradimenti, tempo che passa, evoluzioni personali. «Uno sguardo leggero su quello che sono le nostre esistenze», spiega Masini chiarendo di parlare di quella leggerezza che era cara a Italo Calvino. Entrare nei problemi senza banalizzarli, ma sublimandoli attraverso l'arte che consente sempre di virare le luci al grigio. Del resto, durante la pandemia, il suo socio Panariello aveva coniato questa espressione: «Noi artisti siamo virologi dell'anima».
Nello spettacolo ci sarà spazio per un omaggio a un altro amico di sempre, Francesco Nuti. «Non vedo l'ora di tornare in Abruzzo», conclude Masini, «terra di tanti talenti. In molti mi scrivono per chiedere consigli musicali, anche per la composizione. Come questo Alessandro con cui sono entrato in contatto nei giorni scorsi. Bravo, ne sentirete parlare».
Positivi i feedback dopo la prima tornata di spettacoli.