Pasotti solo sul palco interpreta Kafka diretto da Gassmann
Il Tsa con i suoi direttori artistici di ieri e di oggi propone “Racconti disumani”, storie di uomini che diventano animali
L’AQUILA. Metti due racconti di Frank Kafka – “Una relazione accademica” e “La tana” – entrambi metafora di un’umanità che ha smarrito il suo senso e che è disorientata anche di fronte al concetto di libertà fino ad essere “disumanizzata”. Ecco “Racconti disumani”, la nuova co-produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo insieme alla Stefano Francioni produzioni.
Uno spettacolo che coinvolge due artisti come Alessandro Gassmann e Giorgio Pasotti, entrambi attori dall’immagine consolidata nel panorama collettivo, entrambi vicini al Tsa. Anche il primo, infatti, è stato direttore dell’ente nel periodo immediatamente a ridosso del sisma del 2009. L’attore romano firma e dirige lo spettacolo che vede in scena Pasotti.
IL TESTO I due capolavori, scritti dal genio boemo rispettivamente nel 1917 e nel 1923 (“La tana” è stato pubblicato postumo nel 1931), mentre i nazionalismi facevano tremare l’Europa, tornano a vivere nella riscrittura di Gassmann, che ne fa uno «spettacolo di qualità ma comprensibile a tutti, di semplice fruizione, magari piacerà proprio ai bambini», dice il regista e attore. Se nel primo dei due si parla di una scimmia divenuta umana, oltre che della descrizione di questa sua “metamorfosi”, il secondo narra di un uomo che, terrorizzato da ciò che non conosce, vive come un animale sotterraneo, in attesa di un nemico chelo terrorizza, ma del quale sa molto poco.
LA PRIMA Sul palco, un unico attore, appunto Pasotti in una prova piuttosto impegnativa. La prima nazionale è ospite della stagione del Tsa, è in programma giovedì, alle 21, al Ridotto del teatro Comunale dell’Aquila, con replica il giorno successivo alle 17. Lo spettacolo è stato presentato dai due attori a palazzo Fibbioni, sede del Comune dell’Aquila, con il primo cittadino, Pierluigi Biondi, a fare gli onori di casa. «Sono molto felice che la prima di questo spettacolo sia all’Aquila», ha detto il sindaco. «Mi piace questo incontro tra passato e presente del Tsa, tra il direttore di un tempo e quello di oggi». «Durante la pandemia non ci siamo mai fermati», ha detto Pasotti. «Abbiamo vissuto un momento difficilissimo, ma attraverso l’impegno di tutti quelli che lavorano nel teatro siamo andati avanti. Finalmente, perché abbiamo iniziato questa stagione in modo meraviglioso anche in termini di richiesta dei prodotti e dei progetti. Con Alessandro abbiamo l’idea comune di un teatro con un linguaggio semplice, universalmente comprensibile».
LO SPETTACOLO Entusiasta Gassmann, tornato sulle tracce di un percorso artistico avviato da suo padre Vittorio. «Ho sempre pensato che Giorgio teatralmente potesse avere una marcia in più se fosse andato a lavorare nell’estremizzazione dei suoi personaggi», ha sottolineato. «Volevo parlare di libertà e Kafka lo fa in maniera sublime. “Racconti disumani” raccoglie tutto questo: il fatto di poter sfruttare anche le abilita fisiche di Giorgio renderà lo spettacolo unico, adatto a tutti, anche ai bambini. “C’è puzza di zolfo”, come diceva papà, vediamo allora: penso che potrà farvi divertire». Uno spettacolo che si propone come una riflessione sul valore intrinseco della libertà. Riflessione che passa attraverso due anni di pandemia, con regole e restrizioni che hanno limitato le libertà individuali. «Io credo più che altro», ha aggiunto Gassmann, «che sia stato chiesto a ciascuno di noi un impegno di fronte a questa difficile situazione sanitaria. Se adesso stiamo ritrovando una libertà è anche in virtù di questo grande impegno portato avanti dagli italiani, correttissimi nel seguire le norme e nel vaccinarsi».
Uno spettacolo che coinvolge due artisti come Alessandro Gassmann e Giorgio Pasotti, entrambi attori dall’immagine consolidata nel panorama collettivo, entrambi vicini al Tsa. Anche il primo, infatti, è stato direttore dell’ente nel periodo immediatamente a ridosso del sisma del 2009. L’attore romano firma e dirige lo spettacolo che vede in scena Pasotti.
IL TESTO I due capolavori, scritti dal genio boemo rispettivamente nel 1917 e nel 1923 (“La tana” è stato pubblicato postumo nel 1931), mentre i nazionalismi facevano tremare l’Europa, tornano a vivere nella riscrittura di Gassmann, che ne fa uno «spettacolo di qualità ma comprensibile a tutti, di semplice fruizione, magari piacerà proprio ai bambini», dice il regista e attore. Se nel primo dei due si parla di una scimmia divenuta umana, oltre che della descrizione di questa sua “metamorfosi”, il secondo narra di un uomo che, terrorizzato da ciò che non conosce, vive come un animale sotterraneo, in attesa di un nemico chelo terrorizza, ma del quale sa molto poco.
LA PRIMA Sul palco, un unico attore, appunto Pasotti in una prova piuttosto impegnativa. La prima nazionale è ospite della stagione del Tsa, è in programma giovedì, alle 21, al Ridotto del teatro Comunale dell’Aquila, con replica il giorno successivo alle 17. Lo spettacolo è stato presentato dai due attori a palazzo Fibbioni, sede del Comune dell’Aquila, con il primo cittadino, Pierluigi Biondi, a fare gli onori di casa. «Sono molto felice che la prima di questo spettacolo sia all’Aquila», ha detto il sindaco. «Mi piace questo incontro tra passato e presente del Tsa, tra il direttore di un tempo e quello di oggi». «Durante la pandemia non ci siamo mai fermati», ha detto Pasotti. «Abbiamo vissuto un momento difficilissimo, ma attraverso l’impegno di tutti quelli che lavorano nel teatro siamo andati avanti. Finalmente, perché abbiamo iniziato questa stagione in modo meraviglioso anche in termini di richiesta dei prodotti e dei progetti. Con Alessandro abbiamo l’idea comune di un teatro con un linguaggio semplice, universalmente comprensibile».
LO SPETTACOLO Entusiasta Gassmann, tornato sulle tracce di un percorso artistico avviato da suo padre Vittorio. «Ho sempre pensato che Giorgio teatralmente potesse avere una marcia in più se fosse andato a lavorare nell’estremizzazione dei suoi personaggi», ha sottolineato. «Volevo parlare di libertà e Kafka lo fa in maniera sublime. “Racconti disumani” raccoglie tutto questo: il fatto di poter sfruttare anche le abilita fisiche di Giorgio renderà lo spettacolo unico, adatto a tutti, anche ai bambini. “C’è puzza di zolfo”, come diceva papà, vediamo allora: penso che potrà farvi divertire». Uno spettacolo che si propone come una riflessione sul valore intrinseco della libertà. Riflessione che passa attraverso due anni di pandemia, con regole e restrizioni che hanno limitato le libertà individuali. «Io credo più che altro», ha aggiunto Gassmann, «che sia stato chiesto a ciascuno di noi un impegno di fronte a questa difficile situazione sanitaria. Se adesso stiamo ritrovando una libertà è anche in virtù di questo grande impegno portato avanti dagli italiani, correttissimi nel seguire le norme e nel vaccinarsi».