IL PREMIO
Rapino col suo matto vola verso lo Strega
Con il suo romanzo di debutto “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” l’autore abruzzese è tra i dodici finalisti
«Chissà, forse Liborio è meno idiota di quel che sembra». È emozionato Remo Rapino e traspare dalla voce: lo scrittore e saggista abruzzese ha appena saputo dal suo editore Daniele Di Gennaro, di essere nella dozzina finalista del Premio Strega con il suo romanzo di debutto “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” (Minimum Fax). «Mi ha appena chiamato l’editore», conferma dalla sua casa di Lanciano dove l’ex insegnante di filosofia se ne sta serrato, in rispetto delle regole dettate dall’emergenza coronavirus, «era felice, e lo sono anche io, ce lo siamo detto: sarà dura, ma sono contento già così. Ma il protagonista è lui, Liborio. Lui ha inventato il suo linguaggio, io ho solo registrato».
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