Solenghi e Lopez: «Il pubblico ci vuole bene»
Il duo chiude il tour abruzzese a Pescara: sul palco sketch sui due papi, Costanzo e Mughini, Paoli e Vanoni. E tanta musica
PESCARA. Ultima tappa abruzzese per il “Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show” che mercoledì 20 aprile sarà sul palco del teatro Massimo di Pescara, con inizio alle ore 21. Cinque anni fa, nel 2017, i due artisti hanno scelto di tornare insieme sul palco: due vecchi amici che si ritrovano e dopo quindici anni, mantengono inalterata la loro alchimia in scena.
Dello spettacolo non sono soltanto autori, ma anche interpreti, in collaborazione con la Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio, che esegue dal vivo la partitura musicale. Tre stagioni trionfali e oltre ottantamila biglietti staccati a colpi di sold out, nonostante l’interruzione dovuta all’emergenza sanitaria e la complessa fase sociale.
Sul palcoscenico scorre una carrellata di voci, imitazioni, sketch, performance musicali, improvvisazioni e interazioni col pubblico. C’è il collaudato incontro tra i due papi: papa Bergoglio (Massimo) e papa Ratzinger (Tullio) in un esilarante siparietto di vita domestica, o quello di Maurizio Costanzo con Giampiero Mughini; e poi i duetti musicali di Gino Paoli e Ornella Vanoni, e quello di Dean Martin e Frank Sinatra. In quasi due ore di spettacolo, Tullio Solenghi e Massimo Lopez, da “vecchie volpi del palcoscenico”, si offrono alla platea con l’empatia spassosa ed emozionale del loro inconfondibile “marchio di fabbrica”. «Questo nostro spettacolo è nato quasi per gioco, con la voglia di tornare insieme sul palco dopo tanti anni, giocando appunto con i nostri attrezzi del mestiere, sketch, imitazioni, frammenti di teatro, parodie; il tutto arricchito dalla bella colonna sonora, curata dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio», spiegano Tullio e Massimo. «Questa nostra scommessa, lanciata nell’estate 2017, ci ha ripagati alla grande con un centinaio di date nella prima stagione, fino a superare le 300 repliche in quelle a seguire. I teatri esauriti ci hanno esaltato ogni volta», ricordano, «ma l’incontro col nostro pubblico contiene in sé una valenza affettiva che non era scontata. Ogni volta che il sipario si apre, infatti, è come se magicamente ci si ritrovasse tra parenti, quasi ogni spettatore ha un momento della sua vita legato a noi, legato al Trio. Così, ogni sera», concludono i due attori, «oltre al divertimento condividiamo col nostro pubblico un coinvolgimento emotivo che tocca il suo apice nel ricordo di Anna, due minuti di commozione pura, anche se i suoi due ex compagni di giochi Tullio e Massimo la sua presenza in scena la avvertono per tutte le due ore di spettacolo».
Dello spettacolo non sono soltanto autori, ma anche interpreti, in collaborazione con la Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio, che esegue dal vivo la partitura musicale. Tre stagioni trionfali e oltre ottantamila biglietti staccati a colpi di sold out, nonostante l’interruzione dovuta all’emergenza sanitaria e la complessa fase sociale.
Sul palcoscenico scorre una carrellata di voci, imitazioni, sketch, performance musicali, improvvisazioni e interazioni col pubblico. C’è il collaudato incontro tra i due papi: papa Bergoglio (Massimo) e papa Ratzinger (Tullio) in un esilarante siparietto di vita domestica, o quello di Maurizio Costanzo con Giampiero Mughini; e poi i duetti musicali di Gino Paoli e Ornella Vanoni, e quello di Dean Martin e Frank Sinatra. In quasi due ore di spettacolo, Tullio Solenghi e Massimo Lopez, da “vecchie volpi del palcoscenico”, si offrono alla platea con l’empatia spassosa ed emozionale del loro inconfondibile “marchio di fabbrica”. «Questo nostro spettacolo è nato quasi per gioco, con la voglia di tornare insieme sul palco dopo tanti anni, giocando appunto con i nostri attrezzi del mestiere, sketch, imitazioni, frammenti di teatro, parodie; il tutto arricchito dalla bella colonna sonora, curata dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio», spiegano Tullio e Massimo. «Questa nostra scommessa, lanciata nell’estate 2017, ci ha ripagati alla grande con un centinaio di date nella prima stagione, fino a superare le 300 repliche in quelle a seguire. I teatri esauriti ci hanno esaltato ogni volta», ricordano, «ma l’incontro col nostro pubblico contiene in sé una valenza affettiva che non era scontata. Ogni volta che il sipario si apre, infatti, è come se magicamente ci si ritrovasse tra parenti, quasi ogni spettatore ha un momento della sua vita legato a noi, legato al Trio. Così, ogni sera», concludono i due attori, «oltre al divertimento condividiamo col nostro pubblico un coinvolgimento emotivo che tocca il suo apice nel ricordo di Anna, due minuti di commozione pura, anche se i suoi due ex compagni di giochi Tullio e Massimo la sua presenza in scena la avvertono per tutte le due ore di spettacolo».