Targhe Tenco, Setak finalista con il suo album “Assamanù” 

Il cantautore pennese entrato nella cinquina per il “miglior disco in dialetto”

PESCARA. Il titolo del disco è un’autentica «dichiarazione di identità, un atto liberatorio» che rivendica una scommessa vinta: «dire cose normali condivisibili da tutte le persone del mondo». Assamanù - “in questa maniera”- il nuovo album del cantautore abruzzese Setak (al secolo Nicola Pomponi) è uno dei cinque lavori finalisti della categoria “Miglior disco in dialetto” alle Targhe Tenco 2024. Dovrà vedersela con una rosa guidata da Davide Van De Sfroos con il disco Manoglia, poi Eleonora Bordonaro con Roda, Massimo Silverio con Hrudja, Mesudì con Nodi. Il secondo turno di votazioni si concluderà il 5 luglio e il Premio Tenco sarà poi ospitato al Teatro Ariston di Sanremo dal 17 al 19 ottobre prossimi.
Tra i candidati alle Targhe Tenco, inoltre, c’è anche la cantautrice napoletana di nascita e aquilana di adozione Simona Molinari, selezionata nella categoria “Miglior album di interprete” con il suo Hasta Siempre Mercedes.
Pubblicato lo scorso 7 maggio e anticipato dal singolo Curre curre, Assamanù conclude la trilogia discografica iniziata nel 2019 con l’uscita di Blusanza, crasi di “blues” e “transumanza”, sintesi di “sentimento” e “appartenenza”, e proseguita nel 2021 con Alestalé. Lavoro, quest’ultimo, che valse al cantautore e chitarrista, originario di Penne, un secondo posto proprio alle Targhe Tenco nella stessa categoria.
Con Assamanù, attraverso le sue undici tracce, l’artista esplora tematiche quali il tempo, la storia, l’importanza di “setacciare” (il suo nome d’arte deriva proprio dal soprannome di famiglia: “lu setacciar’”, un omaggio alle sue origini), dentro se stessi in un rapporto con la propria terra lontano dai campanilismi, perché «conoscere e fare sintesi del passato e della memoria ha un senso solo se serve per guardare al futuro». Assamanù rappresenta inoltre, il culmine della trilogia musicale, che suggella un vero e proprio percorso interiore; un percorso in cui ogni album racconta le fasi più importanti della vita di Setak: l’infanzia con Blusanza, l’adolescenza con Alestalè e, infine, la maturità con il nuovo disco.
Ad accompagnare Setak in questo viaggio musicale c’è, ancora una volta, il produttore Fabrizio Cesare, con cui il cantautore e musicista ha dato vita a un progetto originale: fondere il sound internazionale al dialetto abruzzese per «creare qualcosa che potesse essere esportato ovunque». A caratterizzare il nuovo album è «un mix eclettico di sonorità, che riescono a spaziare sapientemente» dal country statunitense all’indie-folk, dalla tradizione blues al desert blues, passando per la cultura sudamericana e le «lezioni meno scontate della canzone italiana». Il tutto reinterpretato con l’originale sensibilità che lo contraddistingue. A impreziosire ulteriormente Assamanù, le collaborazioni con Simone Cristicchi, Luca Romagnoli e Angelo Trabace, oltre a quella con Matteo Cantaluppi.
I prossimi appuntamenti di Setak in Abruzzo sono il 24 luglio a Pescara, all’Arena del Porto Turistico; il 26 luglio a Loreto Aprutino; il 6 agosto al festival Emozioni in musica a Roseto degli Abruzzi; l’8 agosto a Basciano e il 9 agosto Spoltore, per Note sotto le stelle.
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