Teo Teocoli «Così farò ridere gli abruzzesi»
Il comico di scena allo stabilimento Alcyone di Pescara il 6 luglio: «Da militare a Chieti le donne mi schifavano»
«Quando facevo il soldato a Chieti, nel 1973, in libera uscita, con i capelli a zero e la divisa, le ragazze mi schifavano. Per me, che ero un tombeur de femmes, fu un piccolo choc. Sì, le chietine tiravano dritto».
Teo Teocoli ha 72 anni ma lo spirito è rimasto quello di quando faceva il Car alla caserma Berardi di Chieti, quasi mezzo secolo fa. Per chi avesse dei dubbi la controprova è a portata di mano: il 6 luglio il comico sarà di scena allo stabilimento Alcyone di Pescara nella prima di tre cene-evento che compongono una rassegna intitolata Summer Festival. Dopo Teocoli, sarà la volta, il 20 luglio, di Fabio Concato con il Paolo Di Sabatino Trio; e, il 3 agosto, di Tony Esposito e la sua band in un omaggio a Pino Daniele. Intanto, c’è lui: Teocoli.
Cosa ci sarà nello spettacolo che porterà in scena a Pescara?
E’ il mio consueto show a cui, di volta in volta, aggiungo sketch, personaggi, canzoni nuove. Con me ci sarà una band di sei musicisti.
Ci saranno i suoi personaggi classici?
Purtroppo alcuni di loro non ci sono più e, per affetto, non li faccio più. Ma qualche accenno c’è sempre. Per esempio, a Cesare Maldini, un mio grande amico che non c’è più. L’imitazione di Cesare nacque per caso. Stavamo giocando a pallone con altri tre amici e lui era un po’ lontano da noi sul campo. Quando un pallone arrivò dalle sue parti, me ne uscii con un : “PPPrendi la pppalla, CCCesare!” (con la voce della sua classica imitazione di Maldini (ndr). E lui: “CCChi ha ppparlato?”(ride anche lui ndr). Non aveva mai sentito la sua voce fatta da un altro.
E gli altri personaggi, come Galliani-Zio Fester?
Alcuni, come lui, non li riesco a fare, con i tempi stretti del teatro. Dovrei truccarmi e, con uno come Galliani che, nel frattempo, ha messo su una cinquantina di chi chili, è dura.
Ha ancora ricordi del servizio militare a Chieti?
Avevo 27 anni. Avevo completamente dimenticato che dovevo partire per la leva. Un bel giorno mi arrivano i carabinieri a casa, a Milano, e mi dicono che se il giorno dopo non mi presento alla caserma Berardi di Chieti finisco in galera. I primi tempi furono duri. Poi cominciai a fare lo spiritoso e, siccome sapevo usare la voce, mi ritrovai tutte le domeniche a cantare in chiesa: tre mesi a fare Oh Happy Day. Alla fine, che palle!
Fa satira politica nel suo spettacolo?
No. Mai fatta satira politica, fin dai tempi del derby a Milano. Non mi ha mai interessato. Oggi, i politici fanno ridere da soli.
A lei cosa fa ridere?
Poca roba. Ridevo di Abatantuono, Boldi, Faletti, i miei amici insomma
Zalone la fa ridere?
Alcune così sì. Anche lui è un celentanoide. Ma il luogotenente di Celentano resto io.
Da milanista cosa pensa dei cinesi nuovi proprietari della squadra?
Non riesco ancora a distinguerli da quelli dell’Inter.
C’è un campione che vorrebbe al Milan?
Sì. Vorrei che tornasse Ibrahimovic.
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